ACCENDERE IL FUOCO

Cosa significa “accendere il fuoco”, “accendere i fuochi”.

Abbiamo quasi tutti sentito in questi ultimi tempi questa espressione. Fa riferimento allo slogan, se tale può essere definito, pronunciato da Sara Cunial nel suo programma R2020 con la motivazione di incentivare e motivare le persone a darsi da fare, attivarsi, entrare in gioco.

Nonostante questa descrizione possa essere la più logica neanch’io in realtà sapevo esattamente quale potesse essere il vero significato. Ti posso assicurare infatti, che il suo valore può davvero stupirti. E non parliamo certamente solo di “politica”.

Onestamente posso dire di averla sentita pronunciare molte volte, ma solo quando mi si è “accesa” la lampadina, solo quando mi è arrivato un “lampo” a risvegliarmi, ho capito quale fosse il suo significato più autentico. E così, da buon ricercatore e studioso che sono, mi sono messo alla ricerca delle varie possibili interpretazioni. In questo articolo ti parlo di alcune di loro.

PREMESSA

Nell’articolo che leggerai, ci tengo a sottolinearlo, la mia intenzione NON HA NESSUN FINE POLITICO, ma vuole essere fatta al di fuori di qualsiasi contesto se non quello specifico del mio lavoro o del significato stesso di questa espressione, con l’obiettivo, come sempre, di dare un contributo in termini di crescita personale.

Partendo da questa premessa, l’articolo non ha nessuna natura politica, tutt’al più antropologica e culturale, filosofico e spirituale, interpretativa mi auguro e nel senso che nessuno, ne tanto meno Sara Cunial, mi hanno mai chiesto di scriverlo. E’ stata mia scelta personale.

Lo faccio perché sono uno scrittore e amo il mio lavoro, un ricercatore, esperto della comunicazione e mi piace andare oltre le cose. Occupandomi di formazione e sviluppo personale queste sono le uniche ragioni che mi spingono a scrivere e approfondire questo tema che ha un valore per me “universale”.

Dunque, solo l’interesse e l’amore per il mio lavoro e nel capire come stanno le cose, mi spingono ad andare oltre l’apparenza e a fare ricerca. Ognuno naturalmente è libero di aggiungere il proprio contributo.

Detto questo passiamo al tema dell’articolo: “Accendi il tuo fuoco”, “Accendere i fuochi”.

Politica a parte, voglio parlarti di come abbia capito il senso del significato del temine “Accedere i fuochi” con l’augurio che possa essere utile per un confronto, visto anche il modo con cui mi è arrivata questa intuizione, nel un momento in cui stavo registrando un video in cui parlavo della scuola e di mio figlio Gabriele di 14 anni.

Un significato questo introspettivo, “catartico” per il senso stesso, infine a tratti filosofico ma tanto, tanto trasformativo. Tutto è successo quasi per caso, durante la registrazione del video che puoi vedere al link in fondo all’articolo, mi sono sentito di affrontare il tema principalmente per la la scuola e di cosa ci possiamo aspettare alla sua riapertura a settembre per aiutare noi stessi e i nostri figli.

“La verità vi renderà liberi” diceva Gesù e a me piace aggiungere che la verità, per la sua leggerezza e saggezza, per la sua forza rende anche felici. Verità, Libertà e Felicità. Sembra uno slogan.. ah ah ah!!!

Personalmente questo è successo quando ho compreso, interiorizzato per l’esattezza, cosa volesse dire realmente “Accendere i fuochi”, depurando il suo significato dall’influenza politica, dalle battute e brutture o storpiature del genere umano, prima, durante e dopo gli eventi che tutti conosciamo e, soprattutto la registrazione del mio video, in cui parlavo di mio figlio e della scuola. Tutto è accaduto in un attimo.

Una scintilla aggiungerei.

Hai presente quando per accende un “fuoco” hai bisogno di quella scintilla iniziale per accendere la legna? Stessa cosa è successa a me e mentre registrato il video e, inconsapevolmente, ho proprio citato l’affermazione “accendere il fuoco” avvertendo subito che lo stessi davvero pronunciando con il tentativo di accendere o “risvegliare” in mio figlio una sua consapevolezza o maggiore attenzione. Un fuoco per l’appunto.

Tanto ha significato questo per me come se stessi accendendo in lui (e in me) una “luce”, una fiamma e un fuoco. Questo credo che sia, oltre ogni apparenza, il significato più autentico dell’espressione “Accendere i fuochi”. Ma andiamo per gradi.

IL FUOCO

Di quale fuoco parliamo?

Beh, ci sono tanti significati, quanto il valore del fuoco stesso. Fuoco intenso come barlume di conoscenza, di intelligenza, di sensibilità, di attenzione, di lucidità, di sensibile consapevolezza interiore. Fuoco inteso come speranza. Fuoco inteso come “fuoco sacro”, fuoco alchemico. Fuoco inteso come principio naturale di vita. Fuoco intenso come principio trasformativo.

Di quale trasformazione parliamo?

Forse il simbolo più importante della trasformazione è la Fenice che brucia e rinasce dalle sue stesse ceneri, in questo caso infatti parliamo di quella trasformazione che coinvolge totalmente un essere umano in ogni area della sua vita oppure ogni volta che si accende una lampadina, si supera un ostacolo, si risolve un problema, si trova una soluzione, qualcuno ci aiuta e come se si accendesse un fuoco, avvertito come speranza, fiducia, coraggio, forza interiore, illuminazione.

Stiamo parlando del fuoco sacro della vita. 

Stiamo parlando di quel fuoco che magari giunge a noi quando abbiamo una idea o improvvisamente riusciamo a cogliere, catturare, “captare” qualcosa che prima ci sfuggiva e ne siamo entusiasti. In questo processo si può dire che ogni persona funziona allo stesso modo.

ACCENDERE I FUOCHI

L’espressione “Accendere i fuochi”, secondo il mio punto di vista e le mie ricerche, rimanda principalmente a un processo interiore, tanto psicologico, cognitivo comportamentale, quanto alchemico, filosofico, emotivo, di presa di coscienza e quindi del tutto naturale e, aggiungo, spirituale.

Significa, in sintesi, accendere il fuoco della conoscenza, della consapevolezza, del coraggio, dell’uomo che risveglia dentro di sé (Sé superiore) la propria consapevolezza e che ritrova dentro di Sé la luce, il calore umano, la verità, i valori umani.

Così come riusciamo a capire qualcosa che prima ci sfuggiva, che rimaneva incompreso, così è possibile accendere dentro di noi il fuoco della consapevolezza con la differenza che un conto è quando ci si accende la “lampadina” (processo mentale), un altro quando invece si accende il fuoco quale processo interiore ed emotivo (processo spirituale).

Dunque, il fuoco sacro della vita, dell’amore, della gioia e della speranza.

UN PO’ DI STORIA

La storia, per sintesi partiamo dalla mitologia greca in poi, è piena di riferimenti culturali, filosofici, intellettuali, spirituali, alchemici, chimici e biologici dell’importanza e del significato del fuoco.

Basti pensare che sin dai tempi antichi conosciamo il valore del fuoco quale straordinario contributo al più grande cambiamento che l’uomo abbia mai fatto nella storia dell’umanità ed è stato proprio quando ha inventato il fuoco. Il fuoco da sempre rappresenta il simbolo della purificazione e della rinascita.

Ancora prima tuttavia e, da un punto di vista mitologico, il fuoco può essere associato alle divinità. Basti pensare a Prometeo che rubò il fuoco agli Dèi per darlo al genere umano e la sua azione, che avvenne in antitesi a Zeus ed è posta ai primordi dell’umanità, rappresenta l’origine della condizione esistenziale umana.

Nella storia della cultura occidentale, Prometeo può essere considerato un simbolo di ribellione e di sfida alle autorità od alle imposizioni, così anche come metafora del pensiero archetipico di un sapere sciolto dai vincoli del mito, della falsificazione e dell’ideologia.

Giusto per precisare e leggendo dunque queste ultime parole, tutto sembrerebbe tornare con l’azione di R2020 le cui tre principali parole sono: Ribellione, Resistenza, Rinascita.

IL FUOCO ALCHEMICO

Comprendendo il fuoco alchemico, ad esempio, è possibile scoprire quale valore abbia l’espressione “accendere il fuoco” in chiave personale e del proprio principio trasformativo. Tanto credo essere il suo significato in questo attuale momento in cui molti (tutti credo) stanno affrontando tale cambiamento. Una azione e un significato dunque purificatore e guaritore.

A tale proposito ci tengo a ricordare un passo del Vangelo di Matteo:

“Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli”.

(Mt 5,13-16)

Ecco, credo con tutto il cuore, che si stia parlando proprio della nostra luce interiore, di quella luce che a molti “spaventa”, ma che gli uomini possiedono quale “dono degli dei” o “dono di Dio” e grazie alla stessa l’uomo può illuminare il mondo. Quando del resto una persona è accesa nel suo fuoco interiore o di luce, che vuol dire anche che la persona si sta amando, la stessa risplende e può accendere il mondo.

Quando nell’anima di un essere umano si accende il fuoco o la luce della speranza, lo stesso porta gioia, conforto, forza, volontà, direzione, fiducia, capacità di ascolto e tante altre magnifiche cose.

Mi sento di dire che è di questo di cui dobbiamo parlare e rallegrarci.

IL FUOCO SACRO

In ultimo, ma non per ultimo, voglio parlati del Sacro Cuore di Gesù. Come ben saprai, spesso il Cuore di Gesù è raffigurato avvolto dal fuoco o con una “fiamma” alla sua estremità. Ti sei mai chiesto, al di la del tuo credo religioso, il perché? Cosa significhi esattamente? Come mai proprio il cuore è avvolto dal fuoco?

Potremmo partire dall’Antico Egitto e dalla pratica religiosa della Psicostasia o pesatura del cuore, con la quale gli antichi egizi misuravano la condotta che aveva avuto l’uomo nella sua vita. Di fronte al dio Anubi, il cuore del defunto veniva “pesato” e se risultava più leggero della piuma, simbolo di leggerezza e purezza, allora poteva accedere al regno dei morti e la sua anima essere salvata.

Tornando invece più ai tempi nostri parlare del Cuore di Gesù quale significato archetipico può davvero darci valore di quali valori siamo chiamati ad “accendere”: nobiltà, onore, giustizia, verità, onestà, conoscenza, saggezza e la figura di Gesù, come quella di altri Maestri spirituali, è sicuramente la più adatta.

Il Cuore di Gesù è spesso avvolto e raffigurato con una fiamma accesa. Stiamo parlando della scintilla divina. Il fuoco Sacro. Lo vediamo infatti avvolto nel fuoco e nella luce ed è dunque simbolo di purezza, di trasformazione, di purificazione.

Il Cuore di Gesù può essere davvero considerato come la sorgente di luce e di conoscenza divina che lo stesso Gesù possedeva proprio perché Figlio di Dio e così lo può essere per noi quando il nostro cuore è acceso o aperto all’amore. Tutta la vita di una persona cambia completamente quando la stessa è nell’amore.

Amore infatti genera altro amore. Gioia genera gioia. Fiducia genera fiducia. Aiuto genera aiuto. Un fuoco genera un altro fuoco. E così è possibile “accendere i fuochi” e tra di noi essere un unico grande fuoco, che richiamando il concetto di Sara Cunial e di R2020, vuol dire essere un unico fronte e questo, a prescindere dalla politica.

Del resto è proprio questo che serve, essere uniti, ma dato che è la cosa più difficile da fare in questo momento, l’unico modo che abbiamo, per non essere distratti o separati e cadere spesso nella trappole della manipolazione e delle influenze mediatiche, è quello di unirci nei cuori e nelle anime, ognuno accendendo il proprio “fuoco”, la propria “luce” ben distinguendolo dal pensiero. Il pensiero o le ideologie infatti dividono.

L’Amore invece unisce. Perché l’amore vince e salva sempre.

“Accendi il tuo fuco”.

Come?

“Dai ciò che hai, fai ciò che senti”.

 

Daniele Pulciani

 

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