GESÙ NON E’ MAI ANDATO A SCUOLA

Gesù è mai andato a scuola? Cosa sappiamo della sua infanzia, adolescenza, della sua educazione? Quali sono stati i suoi insegnanti o maestri? Che materie studiava? E quali tipi di lavoro ha esercitato nella sua vita?

Beh, la risposta è quasi scontata.

Ne sappiamo davvero troppo poco e altrettanto poche sono le informazioni che abbiamo riguardo i suoi primi, primissimi anni di vita per non parlare di come e cosa Gesù abbia fatto durante la sua giovinezza, sino a non saperne assolutamente nulla riguardo temi ancora più importanti, le sue prime esperienza “amorose”, le sue eventuali “cotte”, fidanzatine, se si è sposato o no, se ha avuto figli sino a giungere a un tema davvero “scottante”, o avvolto dalla più completa censura, la sua sessualità. Le esperienze sessuali di Gesù.

Si insomma, parlarne, cercando di farlo entrando nel dettaglio, sembra davvero come penetrare in un’ombra di mistero avvolto dalla più totale mancanza di informazione, quasi un’opera impossibile, fatto salvo per quegli anni più famosi della sua vita dai trenta ai trentatré, tre anni di mille meraviglie, ma per il resto, sembra tutto avvolto da un mistero, a tratti davvero imbarazzante, se pensiamo che stiamo parlando del Figlio di Dio, il Messia, il Nazareno.

Parlare dell’infanzia di Gesù e farlo in chiave educativa può essere davvero un gesto rivoluzionario, provocatorio soprattutto in questo momento di difficile cambiamento poiché, la mia intenzione, occupandomi di formazione, di sviluppo sviluppo dei talenti e di nuove metodologie in ambito educativo, è quella di aiutare a capire quante nuove possibilità abbiamo per abbandonare la vecchia struttura scolastica, il vecchio modello educativo, e cominciare a costruirne una nuova, abbracciare con ritrovata fiducia e prospettiva una nuova visione della scuola non più quale “carrozzone”, ma bensì quale Tempio della Conoscenza.

Ad aiutarci quindi ho scelto una figura emblematica, cardine di tutta la nostra letteratura, cultura, storia perché grazie a Gesù voglio spiegare in che modo è possibile studiare oggi “senza studiare” e spiegare qual è la vera natura e ruolo della scuola ben differente e lontana da quella che oggi crediamo di conoscere e che magari qualcuno tanto difende.

Di Gesù sappiamo davvero poco riguardo la sua educazione se non per qualche parabola, per qualche sprazzo di conoscenza che ritroviamo nei Vangeli canonici e poi nei Vangeli apocrifi.

Affinché si possa capire l’influenza esercitata dalla religione di stato nella nostra vita e in quella dei nostri figli, il cristianesimo è un’altra cosa, quale sia dunque il reale valore dell’educazione ai nostri tempi e in che modo non ci sia sotto tanti punti di vista, anche e soprattutto se teniamo davvero ai nostri figli, l’esigenza di portarli a “scuola”, a questa scuola che si accinge ad aprire a settembre (la scuola che oggi conosciamo produce più problemi di quanto si pensi), la storia di Gesù, proprio perché avvolta da una sorta “mistero” riguardo la sua educazione, ma anche per il Suo grande reale valore, ci può aiutare a capire in che modo si svilupperà l’educazione nel futuro. Stiamo parlando di auto educazione alla conoscenza di se stessi. E per farlo, non c’è bisogno di una scuola.

Bensì di un metodo.

Dobbiamo iniziare a lasciare andare il passato e con esso tutti i vecchi schemi o paradigmi. Del “passato” tuttavia, possiamo recuperare la saggezza e contestualizzarla ai giorni nostri perché c’è tanta gente che è ancora convinta o crede di esserlo, che la scuola di oggi, con le sue profonde incoerenze, rappresenti una istituzione da salvaguardare quando in realtà è da radere al suolo e ricostruirla ex novo. Per farlo, essenziale è aprire gli occhi e abbandonare le nostre illusioni.

Aprendo una nuova visione della vita e grazie a Gesù di accingiamo a fare proprio questo.

Ovviamente, essendo questi aspetti della vita di Gesù molto ampi non è certamente questo il luogo che può esaustivamente rispondere a tutte le domande, tanto meno ritengo che possa essere fatto in questa sede, il riferimento tuttavia è doveroso per quanto andrò a spiegarti riguardo le presunte e mai dichiarate capacità educative e auto educative e di insegnamento che lo stesso Gesù possedeva senza avere mai frequentato un solo giorno di scuola, ne tanto meno essere stato istruito ad insegnare.

Eppure, nonostante tutto ciò, Gesù era un Maestro e sapeva insegnare la cosa più bella al mondo. L’Amore.

Le sue “materie” erano la saggezza, la conoscenza, la verità, la giustizia, la libertà. Insegnava ad essere onesti, trasparenti, leali, veri, insegnava ad essere pazienti, aperti e senza paura, pieni di coraggio e di volontà.

Gesù era un Grande Maestro, un Maestro del Cuore, perché nessuno meglio di Lui era capace di insegnare l’Amore e queste erano e sono le uniche e vere materie da inserire a scuola. Materie del tutto inesistenti. Infatti, oggi si insegna tutto tranne che questo e mai come in questo momento è essenziale recuperare questi valori.

Veniamo ora alla presunta capacità che Gesù aveva di insegnare senza aver  mai studiato, perché dietro a queste sua metafora si cela il mistero della conoscenza, di quella conoscenza custodita dentro di te, dentro i tuoi figli e che risale addirittura a ben prima dell’arrivo di Gesù stesso, sino all’Oracolo di Delphi e alla nota scritta “Conosci te stesso” (VIII secolo A.C.).

Come faceva pertanto Gesù a possedere tale conoscenza senza essere mai andato a scuola?

Molti mi risponderanno perché era il Figlio di Dio e perché già possedeva tale conoscenza, ma se fosse solamente per questo non credi che comunque sarebbe sempre e comunque troppo “poco” per spiegare in che modo Gesù attingeva a tale “sua” conoscenza?

Ciò che ti voglio spiegare, e svelare, infatti, è proprio questo.

Voglio aiutarti a capire, così come ci è stato insegnato che siamo tutti figli di Dio e che ognuno di noi già possiede la propria conoscenza e intelligenza dentro di Sé, che non serve un modello educativo che ci metta seduti sui banchi di scuola, che piuttosto che aiutarti a recuperare la tua conoscenza te ne mette altra quasi del tutto “inutile”, con programmi fatiscenti, senza rispetto per l’individuo, la sua intelligenza, coscienza, anima e cuore, i suoi tempi di apprendimento, rispetto anche e soprattutto alle “vere materie” da imparare.

Oggi infatti la scuola non è assolutamente in grado di aiutare un individuo a recuperare tale saggezza, anche perché la società non vuole gente saggia, gente di talento, gente che cresce sana e in equilibrio, ma vuole solo imbottire con altre informazioni quasi del tutto superficiali ed inutili rispetto al benessere stesso della persona, quasi a soffocarla e indottrinarla. Istruirla per l’appunto. Alla stregua dei robot.

Ecco allora giungere l’immagine della Scuola quale Tempio della Conoscenza e Gesù può davvero fare la differenza. Inoltre, lo sappiamo davvero bene quale sia il “tempio” più importante che esiste nella nostra vita e siamo noi stessi. Gesù era portatore di una verità assoluta e questa verità giunge a noi, ai nostri giorni per rievocare e risvegliare queste consapevolezze e che ci aiuti a cambiare e recuperare questi valori e portarli a scuola.

Quale scuola?

L’Uomo è la Scuola, l’essere umano è il Tempio della Conoscenza e se a scuola non si insegna nulla di tutto ciò, non è di scuola che stiamo parlando. E così che ho deciso di raccogliere, se pur parzialmente e con tutti i miei limiti, la sfida di parlare del percorso educativo di Gesù per aiutare a capire quanta bellezza e ricchezza è contenuta dentro ogni essere umano e come la stessa non vada soffocata con altre “informazioni”, con altre “materie”, ma piuttosto recuperata, nutrita e amata. Studiata, compresa e diffusa.

Stiamo parlando infatti del Talento quale Impronta di Dio, lo stesso di cui era ed è portatore Gesù.

Gesù Il Cristo, l’Unto, l’Eletto. Una figura, la Sua, che quando verrà davvero compresa nella sua essenza e verità molti si sorprenderanno di sapere che non è stato solo un bambino, un adolescente, un uomo. È stato ed è un esempio di eccellenza e grazie al suo messaggio oggi è possibile spiegare il cambiamento in atto nella scuola e trovare nuove prospettive educative, di ampio respiro, che guidino le famiglie, i genitori, gli insegnanti a sapere che il vero ed unico modello educativo, se davvero vogliamo parlare di educazione e di amore per i nostri figli, è quello di aiutare i bambini a far emergere, come faceva Gesù, la loro conoscenza portandola come “dono” nella vita e nel mondo.

Questo è tutto ciò che conta davvero e questo è il nostro compito, il compito di un vero Maestro del Cuore. Amare i bambini e permettergli di portare nel mondo la loro conoscenza, una conoscenza, tanto saggia e tanto antica quanto moderna edificazione della Nuova Umanità.

To be continue ..

Andrea Daniele Pulciani

 

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