UOMINI CHE (NON) SANNO AMARE!

Recentemente, al ritorno dal suo viaggio a Panama, Papa Francesco, nella sua consueta intervista a bordo dell’aereo ha detto che bisogna insegnare il sesso a scuola perché il sesso è un dono di Dio. Ha aggiunto poi che il problema però, è trovare quegli insegnanti adeguati, preparati e in grado di saperlo fare.

Sai cosa significa ciò che ha detto Papa Francesco?

Te lo spiego in questo articolo. E’ un “trattato” sull’argomento e pertanto richiede una attenta lettura.

Significa che né l’uomo e né la donna sanno fare l’amore, sanno amarsi e sanno qual è il vero valore della sessualità.

Perché? Perché non ce lo ha mai insegnato nessuno correttamente. Il fatto che Papa Francesco dichiari che bisogna portare il sesso a scuola perché il sesso è un dono di Dio, rimanda, inevitabilmente, ad un’altra questione.

Qual è stato il ruolo della Chiesa nella nostra educazione sessuale? I nostri genitori hanno per caso frequentato “scuole” in cui era prevista una corretta educazione sessuale?  A livello sociale e culturale inoltre, qual è il messaggio che la nostra società, fortemente condizionata dalla Chiesa, ha sempre mandato riguardo al sesso? Per finire, come abbiamo imparato ad amare e a saper fare correttamente uso della sessualità se nessuno ce lo ha mai insegnato? Cos’è il sesso dunque? Un dono di Dio? E perché viene per la prima volta detto solo ora nel 2019?

Un po’ di storia.

Attualmente non esistono insegnanti in grado di insegnare il sesso a scuola e questo dipende dal fatto che nessuno è stato educato alla sessualità ne tanto meno gli insegnanti. La dichiarazione di Papa Francesco significa anche che gli attuali insegnanti, a loro volta, non sono stati adeguatamente preparati e se non sanno come spiegarlo, educare alla sessualità, vuol dire che la maggior parte di noi adulti, e degli educatori, non sa che cosa sia esattamente il sesso e la sessualità o ne ha una idea parziale, limitata prettamente agli aspetti puramente sentimentali. Quindi, alla luce di queste considerazioni, emergono altrettanti aspetti che ci portano, con molta probabilità, ad affermare che la maggior parte degli educatori, dei genitori, degli adulti che oggi lavorano in ambito educativo o famigliare non sa né fare sesso e né sa amare.

L’affermazione di Papa Francesco ha molti significati, alcuni sconcertanti.

Intanto, se non esistono insegnanti qualificati per insegnare il sesso, perché non sono stati educati e preparati a farlo, vuol dire anche che sono stati fortemente condizionati da una educazione che ha fatto del sesso il principale “mistero” (tabù) della nostra società, rilegandolo a un ruolo marginale, peccaminoso, demoniaco, di cui vergognarsi e questo è dipeso in gran parte proprio dal quel modello educativo che abbiamo ricevuto.

Quando si parla di sesso molti ne hanno timore, paura, vergogna e questo dipende dal fatto che non siamo stati educati né a saperlo fare e né a vivere una sana e corretta sessualità, avere un sano rapporto con esso. Se nessuno o quasi nessuno di noi può insegnare a un bambino/a a scoprire o a capire cosa sia il sesso e se questo è vero, lo è nella maggioranza dei casi, significa che non abbiamo una preparazione in materia sessuale.

Se ce l’abbiamo è limitata alle nostre personali esperienze. Tutto ciò dimostra non solo che non siamo capaci di parlare di sesso, ma che, con molta probabilità, non siamo neanche capaci di esprimere liberamente la nostra sessualità, le nostre emozioni, di fare l’amore come va fatto e né di saperci amare.

E’ una affermazione davvero clamorosa quella di dire che bisogna inserire il sesso a scuola perché il sesso è un dono di Dio quando la Chiesa è stato la prima a demonizzarlo. Lo è altrettanto anche la mia, con una differenza, che in questo caso vuole fare chiarezza e portare “luce”.

Anche se può sembrare una dichiarazione del tutto legittima quella di Papa Francesco, in verità, contiene un messaggio al quanto tardivo da parte della Chiesa, perché purtroppo il danno è stato fatto e solleva altre importanti questioni riguardo lo stato attuale della conoscenza che abbiamo in materia di sesso, sessualità, educazione alla sessualità, rapporti sentimentali, relazionali e via dicendo che sollevano, a loro volta, altrettante questioni riguardo alla qualità della nostra vita e delle nostre relazioni.

Ciò che è stato fatto in passato, che tipo di educazione abbiamo ricevuto e a quale rapporto abbiamo oggi con il sesso è frutto dell’educazione che non abbiamo ricevuto. Basti solo pensare al bigottismo di molte persone quando si tocca l’argomento.

Questi aspetti fanno emergere quanta superficialità e disinformazione ci sia stata in passato in rapporto al sesso, alla sessualità e quindi alle nostre relazioni umane che sono state per lo più condizionate da false credenze e tabù.

Oggi gli uomini non sanno amare.

Singolare è il fatto che sia proprio il Papa a parlarne quando, come sappiamo, negli ultimi 70 anni la nostra educazione è stata gestita proprio dalla Chiesa e che oggi, oltre il 70% delle Scuole sono gestite da Istituzioni religiose. Pertanto, i nostri tabù o la nostra ignoranza e impreparazione, sono frutto proprio di quell’istruzione che ci è mancata condizionata dalla Chiesa e dal modello educativo sociale, da quelle Scuole Istituzionalizzate alla religione e quindi, i nostri condizionamenti, le nostre convinzioni, il nostro modo di pensare, ma come anche i nostri problemi di oggi riguardo al sesso, arrivano da una educazione religiosa che oggi pretende di insegnarci il sesso quando in realtà ci ha “castrato”. Oltre naturalmente al fatto che ha creato un essere umano frustrato, depresso, esaurito, insicuro e infedele.

Dobbiamo imparare a fare l’amore, a fare sesso e a saperci amare. In questo articolo sollevo una questione “bollente”.

Non sappiamo fare l’amore, non sappiamo “scopare” perché non sappiamo cos’è il sesso e viviamo la sessualità senza comprenderne il significato più autentico.

In questo articolo spiego in che modo la nostra educazione sessuale sia stata fuorviata e mi rivolgo tanto agli uomini che alle donne. Lo faccio per portare all’attenzione alcuni aspetti davvero essenziali legati alle possibilità di recuperare il tempo perduto e di iniziare ad avere sani rapporti sessuali, di iniziare a imparare a saper fare l’amore, amare e di avere relazionali in cui romanticismo, erotismo e passione si fondono come lava. Una fusione armonica.

Il sesso è un dono di Dio che va risvegliato attraverso l’amore che sapremo dare a noi stessi. 

Tutto può ricominciare proprio li da dove ci siamo fermati quando abbiamo pensato che la nostra educazione fosse responsabilità di qualcun altro. Se vogliamo parlare veramente di sesso e farlo con naturalezza dobbiamo imparare ad amarci e scoprire cos’è l’amore. Quello per noi stessi inizialmente. E’ chiaro che sia l’uomo che la donna sono ad uno stato di conoscenza primitiva di cosa sia in realtà la sessualità, fatte le dovute eccezioni, ma tutto può essere cambiato.

Per farlo però dobbiamo uscire fuori dagli schemi e informarci.

Non abbiamo mai ricevuto nessuna corretta educazione sessuale e quello che ha contribuito a fare la Chiesa in questi secoli è a dir poco scandaloso. Trovo al quanto fuori luogo che sia la Chiesa e il Papa a parlare di portare il sesso a Scuola, quando dovrebbe essere proprio la Chiesa ad assumersi la responsabilità del perché non esistono insegnanti in grado di educare alla sessualità. Ricordo infatti, che circa il 70 % delle scuole italiane sono ad estrazione religiosa, mentre quando parliamo di sesso e sessualità, è una questione etica, laica, morale, intellettuale, culturale, spirituale, energetica che ha ben poco a che fare con la religione, ma ha molto a che fare con il “divino”. Personalmente toglierei la religione dalle materie di studio scolastiche e inserirei lo studio delle filosofie orientali.

Se il sesso è un dono di Dio, e lo è, come mai non se ne è parlato prima d’ora? Come mai è avvolto da tabù e vergogna? Seconda cosa: “Quanto tempo abbiamo dovuto aspettare per sapere che il sesso fosse un dono di Dio?”

Va spiegato infatti, che noi non sappiamo fare l’amore e non sappiamo amare perché non siamo stati educati né all’uno né all’altro. Non conosciamo cos’è il sesso, ci vergogniamo quando ne parliamo e quando lo facciamo, magari fuori dagli “schemi”, nutriamo sensi di colpa. Tra le altre cose non abbiamo mai sperimentato l’amore tra anime, la sessualità spirituale, quella che definisco “l’erotismo spirituale” e dobbiamo assumerci la responsabilità che bisogna veramente imparare a fare l’amore e ad amarci. Quello con la “A” maiuscola.

Il punto è semplice. Dobbiamo smettere di usarci.

Non avendo mai ricevuto una adeguata educazione sessuale o sono pochi coloro che l’hanno avuta, come facciamo ad affermare di saper fare veramente l’amore, solo perché raggiungiamo l’orgasmo, ci facciamo le coccole o facciamo godere il partner?

Tanto è vera questa affermazione che molte sono le donne che si lamentano di rapporti inappaganti. Sono stufe di uomini che vogliono andare solo a letto. Gli uomini, di contro, sono stufi di donne che controllano la relazione attraverso il sesso. Le donne, in particolare alcune, esercitano un potere “dominante” e aggressivo attraverso il sesso per controllare la relazione, altre sono stanche di essere usate per uno o due orgasmi. Gli uomini dal canto loro rimproverano le donne di non sapersi lasciare andare. In tutto questo, sta crescendo l’insoddisfazione e la frustrazione di non riuscire ad avere rapporti sessuali e sentimentali appaganti quando entrambi, sia l’uomo che la donna, lo vogliono più di ogni altra cosa.

Se non c’è libertà, non c’è amore.

E’ chiaro che, nonostante io sia un maschietto, mi schiero a favore delle donne, ma solo perché le donne, quelle rinnovate nello spirito, nel futuro insegneranno all’uomo a saper amare e a saper fare l’amore. Così come lo era nell’antichità in cui esistevano donne preposte all’educazione sessuale. mentre oggi la maggior parti degli uomini vede ancora il sesso come fonte di sfogo istintivo.

Come spesso scrivo nei miei articoli, i problemi che incontriamo oggi nella nostra vita, sono da sempre una questione educativa e di come siamo stati “informati sui fatti”.

Quando si parla di educazione si sta parlando di avere corrette informazioni di come ricercare la verità e questo può avvenire solo nel momento in cui siamo liberi di poterlo fare. È evidente che se Papa Francesco, nel 21° secolo, afferma pubblicamente che bisogna insegnare il sesso a scuola, ma che non ci sono insegnanti qualificati a farlo, significa che siamo proprio messi male e che il rapporto che abbiamo con il sesso va rifondato alla luce anche degli scarsi e insoddisfacenti rapporti che abbiamo. Inoltre, molte delle nostre insoddisfazioni e frustrazioni, molti dei nostri problemi psicologici ed emozionali, dei nostri incastri esistenziali nascono proprio da una scarsa attività sessuale. Oltre che dai nostri schemi mentali e dalle nostre paure.

In Italia, come nel resto del mondo, milioni di donne fingono l’orgasmo o lo raggiungono raramente. Milioni di uomini invece, soffrono di eiaculazione precoce o hanno bisogno del viagra per eccitarsi. Aspetti questi che vanno valutati in termini di qualità della vita, stress, eccessivo lavoro, vita frenetica, abitudini sbagliate, condizionamenti, false credenze, abusi sessuali, errato atteggiamento di come pensiamo al sesso. Ma non solo. Ci sono molti uomini e donne che non sanno proprio fare l’amore, a volte a causa di un trauma altre volte perché non si riesce a trovare il partner.

Tutti però vogliamo amare.

Nel complesso, la maggioranza di noi, vive da anni rapporti sessuali e coniugali che non riescono più a sollevare il piacere di fare l’amore e, soprattutto le donne, piuttosto che tradire dovrebbero avere il coraggio di dire la verità, smettere di avere paura, liberarsi da rapporti dominanti e, lo voglio dire, farsi qualche sana e libera scopata e smettere di fingere di avere orgasmi, magari, nel frattempo, proprio affrontando la questione con il proprio partner a viso aperto. (Chiudo parentesi)

C’è una differenza abbissale tra l’uomo e la donna. L’uomo tradisce per una botta e via, la donna quando lo fa invece è più portata a essere coinvolta sentimentalmente. Sta di fatto che ci cornifichiamo a vicenda incessantemente, maturiamo sensi di frustrazione e risentimenti che poi sono alla base della qualità delle nostre emozioni.

È fondamentale uscire fuori da questi incastri per tornare a essere delle anime libere che brillano di luce propria. Bisogna parlare, aprirsi e liberarsi. Vuotare il sacco e chiedere di essere ascoltati.

Stiamo parlando di smettere di tradirci e di ingannarci e vuotare il sacco che, metaforicamente, ma anche a livello psicologico e relazionale, ci libera dai pesi del non detto, di tutto quello che tacciamo e che ci portiamo dentro come pesi e che poi ci portano proprio a tradire.

Smettiamo di tradire il partner e dimostriamo di avere le “palle” di assumersi le nostre responsabilità e dire come stanno le cose.

Potremmo scoprire, a grande sorpresa, che è la stessa cosa che vuole anche il nostro partner oppure, facciamo pace con noi stessi, ma smettiamo di fingere. Abbiamo infatti, tutti voglia di amare, ma se non siamo liberi di farlo, perché la nostra educazione, il modello sociale, la cultura d’appartenenza ci ha limitato e la monogamia è diventa una vera frustrazione, allora bisogna uscire fuori da questi schemi.

Imparare ad amarsi. Tutto ripartirà da noi.

Ci tengo a dire che se abbiamo una relazione in atto, in termini morali, etici, non ci fa stare bene tradire il nostro partner è consigliato invece, affrontare il tema e iniziare a confidarsi con amore, con affetto. L’obiettivo è liberarsi dagli inganni, dalle menzogne, dalle ipocrisie e dalle frustrazioni.

Da dove partire?

IL SESSO E’ UN DONO DI DIO. TUTTI A LEZIONE DI AMORE

Il sesso non va visto come un rapporto fisico, ma come lo strumento di connessione con i piani superiori della manifestazione del creato grazie al quale l’anima maschile e l’anima femminile si uniscono per connettersi e dare vita alla sacra energia dell’amore.

Dio è Amore. Per comprendere questo aspetto dobbiamo veramente tornare sui banchi di scuola per scoprire magari qualcosa in più proprio da chi sa quanto è sacro il sesso come atto d’unione tra anime. Parlo chiaramente di una visione spirituale, filosofica e tantrica della sessualità.

Quando due persone fanno l’amore, l’atto sessuale, è un mezzo, un veicolo, un “astronave” per accedere ad un livello dimensionale superiore in cui l’energia sacra dell’amore è connessa con l’universo.

Il sesso è un dono di Dio, perché è uno “strumento” grazie al quale le anime maschile e femminile aprono la porta che conduce a un’altra dimensione in cui si può attingere alla sorgente dell’amore universale.

Il sesso va visto come mezzo per raggiungere l’unione con il divino.

Quello che ancora ci manca, quello che ancora non c’è è la capacità di saperci donare al partner e questo dipende tanto da quanto ci sappiamo amare. Dobbiamo infatti, imparare a saperci amare per saper fare bene l’amore. Quando facciamo l’amore dobbiamo farlo piacendoci, ci deve piacere far piacere. E questo è un atto di coscienza altruistica e non di egoico orgasmo. Il sesso va visto come un atto sacro e non come un atto fine a se stesso perchè siamo capaci di produrre energia, l’energia del fuoco sacro della vita. Per arrivare a questo sia l’uomo che la donna vanno rieducati.

Le donne del resto, amano essere “prese” prima con la mente, con la fantasia, l’immaginazione, con il linguaggio, la comunicazione, le movenze, le parole, la cultura e l’intelligenza e poi, una volta accesa la scintilla, e solo una volta accesa questa, essere prese nell’anima e nel corpo.

Questo messaggio è rivolto agli uomini che non sanno amare. Le donne amano lasciarsi andare, donarsi completamente, ma se si trovano di fronte un uomo cavernicolo che non sa controllare il suo istinto animale, invece che aprirsi sono portate a chiudersi a riccio. Per trovare l’intesa è fondamentale lasciare che le cose fluiscano liberamente, ma se i maschi sono li a “pretendere” l’orgasmo e le donne a controllare la relazione, tutto perde di valore. La donna a quel punto diventa un oggetto e non è portata ad aprirsi e donare l’amore in esso custodito.

Una donna che vi piace merita che sia coinvolta prima in un gioco erotico-seduttivo, in cui far salire l’attesa, la voglia, il gioco delle parti.

Questa “pressione” è un’energia è carica sessuale che va gestita con sensibilità perché è la stessa che favorisce la fantasia, l’immaginazione. Vere armi segrete che portano al piacere.

Il sesso, fare l’amore è un piacere. Se non è un piacere, che “sesso” è?

È fondamentale evitare qualsiasi approccio diretto, (andare subito al sodo) a maggior ragione se si viene da un breve o lungo periodo di astinenza. Il sesso, la sessualità ha una componente preliminare essenziale che prende il nome di autoerotismo. Deve imparare a fare con l’amore con il proprio corpo, a piacersi per piacere.

E la donna deve fare la stessa cosa, amare se stessa, il suo corpo, la sua femminilità.

Insieme è fondamentale dirsi cosa ci piacerebbe che accadesse durante il rapporto. È fondamentale parlare, senza avere paura di essere giudicati. Un altro aspetto molto importante è capire che il sesso, per come lo conosciamo noi occidentali, è ancora un processo meccanico finalizzato all’orgasmo. Ma in realtà, l’orgasmo, è l’ultima cosa che va presa in considerazione quando si fa l’amore perché deve essere l’atto stesso un orgasmo continuo.

Dato però che siamo cresciuti e siamo stati educati con l’idea e la convinzione che il sesso è un atto “peccaminoso” e a prevalere sono i nostri istinti fisici, molti uomini e molte donne non riescono a vivere una sessualità libera, emancipata, matura, passionale perché non hanno sviluppato una propria famigliarità con se stessi e con il proprio corpo, per non parlare della propria anima.

Cosa molto importante dunque, è che noi non abbiamo mai ricevuto una corretta educazione sessuale e quello che dice Papa Francesco lo dimostra.

La buona notizia è che c’è tempo per farlo.

“Tutti han bisogno di amore” .. canta Raf. Ma quanti di noi sanno amare veramente?

Se sappiamo “amare” come sappiamo fare l’amore (sesso), allora è proprio vero che dobbiamo tornare a scuola.

A scuola d’Amore questa volta!

Daniele Andrea Pulciani

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