STORIE DI ORDINARIA FOLLIA (Di Fabio Polsinelli)
LA NUOVA FAMIGLIA. LE NUOVE REGOLE DI CONVIVENZA. LE NUOVE RELAZIONI.
Stiamo assistendo ad un trapasso da un vecchio modello di vita ad uno nuovo. Il vecchio è noto e radicato, il nuovo è ancora fragile e sconosciuto. Ciò che iniziamo a comprendere è che molti di noi non si trovano più a loro agio in ambienti da sempre considerati normali e tradizionali, vedi ad esempio la famiglia.
Stiamo capendo, che pur pensando alla famiglia come ad un ambiente nel quale trovare un clima favorevole e ispirato, “protetto”, in realtà, si sta dimostrando disarmonico, disallineato, “schizofrenico” rispetto al nostro sentire e vibrare. In questo spazio non ci sentiamo più a nostro agio e quando ci siamo non siamo noi stessi.
In questo inizio di ferie estive molti di noi si ritrovano a “convivere” un momento di ordinaria follia (normale presenza famigliare) nel quale si avverte invece un contrasto, uno stato di disappunto ipocrisia, quello che in realtà dovrebbe rappresentare l’unione (la famiglia), è proprio l’opposto: separazione, resistenze, conflitti, rituali superflui e a volte senza senso. Eccessivi giudizi, subdole forme di “controllo”. Molti di noi stanno iniziando a sentirsi diversi, lontani dalla identità della propria famiglia. Non accettano più le note regole, i tempi, le modalità, ma anche le “conversazioni”, gli argomenti, i temi della vita per noi sono cambiati mentre per la nostra “famiglia” continuano a rimanere gli stessi. Ciò che fa la differenza è dato dalla mancanza del vero stato di benessere che dovrebbe esserci.
Cosa sta succedendo?
Sta succedendo sicuramente qualcosa che non è mai successo. Tutto sta cambiando. Si pensa al mondo e alla vita sempre nella stessa maniera, uguale e si proietta una immagine del passato, di una vita e di un modo di vivere la famiglia antica di oltre venti anni fa. A cambiare è lo stato della nostra coscienza, essenza, frequenza interiore, vibrazione energetica. Ci stiamo liberando del vecchio modo di vivere legato alle tradizioni, alla routine, alle regole fisse e lo stiamo facendo proprio partendo dalle nostre famiglie. A determinarlo è una nuova conoscenza che emerge dalla nostra coscienza. Si sta scoprendo che è proprio dalla famiglia che stanno emergendo tutte le contraddizioni possibili e si stanno verificando e sperimentando i nuovi stati dell’essere umano. Un essere umano molto più consapevole. Non certo quello che, nella famiglia, è ancora legato al vecchio modello e che, nella famiglia, trova spunto e rifugio ai propri momenti di ordinaria follia.
Dove stiamo andando?
Ci stiamo liberando e mentre lo facciamo, notiamo tutti i dettagli della vecchia vita. Presto saremo capaci di comprendere che la NUOVA FAMGLIA non sarà solo composta da poche persone, sarà formata da persone con le quali saremo in sintonia e in perfetta unione. Una unione sacra e creativa. I nostri “nuovi parenti” saranno persone a noi “sconosciute” ma perfettamente in linea con il nostro sentire, pensare e parlare. È di fatto la fine di una illusione e l’inizio di visione ben più ampia del concetto di famiglia. Una umanità. Una famiglia.
Per affrontare al meglio questa trasformazione occorre riconoscere ciò che, della nostra nuova condizione, ci esorta ad uscire fuori dagli schemi, quel senso di sana ribellione e rivoluzione, le nostre “passioni”. L’aspetto che può trarre in inganno è che potremmo essere portati a pensare che siamo “sbagliati”, ma in realtà siamo proprio chiamati ad entrare nel profondo di noi stessi per elaborare il nuovo sentire che, lo ripeto, è uno stato di coscienza che nasce dalla nostra evoluzione spirituale. A fare da cornice serve un atteggiamento di accettazione e consapevolezza delle differenze che stanno emergendo e di come, grazie al silenzio e all’ascolto interiore, possiamo trovare quell’equilibrio funzionale alla nostra armonia; oltre naturalmente a ricercare la presenza nella nostra vita di quelle persone che ci aiutano ad elevarci, ci sostengono, comprendono senza se e senza ma. Senza nessuna forma di giudizio.
Coltivando questi momenti possiamo rafforzare il nostro spirito e continuare a credere in ciò che sentiamo e avvertiamo dentro di noi.
Daniele Andrea Pulciani