QUANDO L’ESPERIENZA DELLA VITA DIVENTA SACRA.

Quando parliamo di libertà, di educare alla libertà, di liberare la nostra vita, non stiamo solo parlando di come essere e sentirci più noi stessi, di come liberarci dai limiti, dalle paure, dai condizionamenti e dagli schemi preposti dalla società. Non stiamo altresì parlando di come soddisfare meglio i nostri bisogni, sensi di sicurezza e appagamento. STIAMO PARLANDO DI LIBERARE LA NOSTRA PERSONALE CONOSCENZA. Stiamo parlando di liberare quella conoscenza custodita dentro di noi, frutto dell’esperienza della forma più antica di saggezza della conoscenza.

Quella custodita dalla nostra Anima.

Parlare di libertà significa sapere qual è lo scopo della nostra vita e ricercarlo. Qual è la missione che ha scelto la nostra Anima, quale tipo di “lavoro” siamo chiamati a fare, e non a dover fare, e, a che tipo di educazione accedere per evolvere. Educare alla libertà vuol dire educarci alla conoscenza di noi stessi.

Liberare la nostra vita vuol dire liberare la vita dell’Anima nella realtà. Vuol dire rendere manifesto lo scopo dell’Anima e allineare la nostra condotta alla sua “volontà”. All’atto pratico significa fare ciò che ci dice l’Anima. Educare noi stessi alla libera espressione dell’Anima e imparare a muoversi, ad agire, a condurre la nostra vita nel rispetto di questo sentire. Liberare la propria vita vuol dire liberare la conoscenza che l’Anima ha della sua vita, non la nostra che tra l’altro è limitata solo a questa epoca.

Quando iniziamo a liberare la conoscenza custodita dentro di noi liberiamo l’energia in essa compressa. Questa conoscenza è un sapere antico che può donare all’uomo quella forza, sicurezza, saggezza e consapevolezza in grado di aiutarlo a vivere e a rispettare la vita, comprendere, accettare, essere in armonia e in equilibrio con se stesso. A dare un senso e uno scopo a tutto ciò che fa.

Per libertà si intende la piena manifestazione dei nostri talenti, delle nostre vocazioni, di ciò che conosciamo come i DONI DELL’ANIMA che l’uomo chiama caratteristiche personali. La natura dimensionale dell’Anima è inafferrabile alla conoscenza psicologica dell’uomo. L’uomo fa esperienza di se stesso solo a livello percettivo o cognitivo. L’Anima lo fa a livello sensibile, energetico, spirituale. Quando lavoriamo per conoscere ed accettare noi stessi, per liberare la nostra vita, siamo di fatto chiamati a “vedere” la natura e la manifestazione della nostra ENERGIA. La natura di una persona è da intendere come una forza energetica,  inconscia e primitiva dell’insieme delle energie (vibrazioni e frequenze) che compongono lo stato di essenza e di coscienza dell’Anima.

Questa essenza si manifesta facendoci “sentire” (essere) chi siamo.

Accettare se stessi, e quindi liberare se stessi, ha a che fare con la calma e l’equilibrio perché nell’atto dell’accettazione vi è l’incontro armonico delle nostre forze maschile e femminile. Di fatto non ci accettiamo quando c’è un conflitto tra queste forze. Quando una persona si accetta non vuol dire solo che si conosce, ma che si sente e si riconosce nella propria forza e vibrazione energetica. La conoscenza di se stessi non è un sapere psicologico che si apprende a “scuola”, È UN SAPERE CHE SI MANIFESTA PER IL TRAMITE DI UN SENTIRE, di un vibrare. Questo sentire è una frequenza, una risonanza, un suono che ci permette di vedere (ascoltare) la vita dell’Anima dentro di noi. Quando l’uomo è cosciente dell’esistenza della vita dell’Anima dentro di sé corregge se stesso e la propria condotta e, tutto, finalmente, cambia.

L’ESPERIENZA DELLA VITA DIVENTA SACRA.

La vita è unica per ognuno di noi e non va sprecata per essere vissuta secondo un modello prestabilito a livello culturale o sociale che sia, tutt’al più se legato ad una ideologia politica, sociale, culturale o religiosa che sia. Abbiamo sicuramente bisogno di avere una base di partenza dalla quale iniziare a fare esperienza, ma il vero scopo della nostra vita è ricercare la missione dell’Anima, la nostra natura e creare le condizioni favorevoli per esprimerci al meglio.

L’atto del vivere, inteso come possibilità di fare esperienza della vita, visto dal punto di vista dell’Anima è un’esperienza transitoria. L’Anima sa che la morte non esiste. Grazie a questa consapevolezza è possibile smettere di avere paura della vita e abbracciare una visione che liberi l’uomo dai limiti, dalle sue paure, dai condizionamenti, che lo guarisca, ma anche da tutte quelle forme di educazione e indottrinamento che in realtà lo privano, sin dalla tenera età, di conoscere e sperimentare l’esistenza della vita dell’Anima, della propria unicità e di quale scopo ha scelto nella vita.

Per concludere, l’uomo del XXI secolo è ben differente dal noto homo sapiens sapiens dal quale si dice che proveniamo, ma è anche del tutto un altro essere umano rispetto solo a cento anni fa, all’uomo del XX secolo. Negli ultimi 10.000 anni siamo passati da un essere umano (uomo) che per vivere faceva uso della forza del corpo. Poi ci siamo “evoluti” grazie alla scrittura e abbiamo iniziato ad usare la forza della mente e in quest’epoca stiamo evolvendo ancora. Abbiamo iniziato a vivere usando la forza del CORPO. Poi siamo passati alla forza della MENTE ed ora stiamo imparando ad usare la forza del CUORE e dell’ANIMA.

Di fatto siamo passati da un modello di vita basato su leggi definite dallo STATO DI NATURA, allo STATO DI DIRITTO ed ora stiamo sviluppando un nuovo modello basato sullo STATO DI COSCIENZA.

Questa è l’evoluzione in atto. Quando la vita diventa un’esperienza sacra l’uomo è in pace.

Daniele Andrea Pulciani.

 

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