LA PIÙ POTENTE FORMA DI COMUNICAZIONE AL MONDO

Premessa.

Ogni giorno processiamo sempre più informazioni e lo facciamo sempre più velocemente. È grazie alle informazioni che raccogliamo e scambiamo altrettanti messaggi riguardo al mondo e alla vita.

La domanda da porsi è: “Sono tutte necessarie, utili? La risposta, ovviamente, è no.

Allora, quanto so di essere cosciente che, nonostante molte di queste informazioni siano superflue, la maggior parte di loro condizionano e influenzano il mio modo di “vedere” e credere il mondo? Influenzano il mio modo di parlare e di fare? Probabilmente poco perché a dimostrarlo ci sarebbe proprio il nostro atteggiamento.

“Parliamo troppo del mondo senza averlo scoperto, girato, capito”.

Tutto inizia da qui.

Come raccogliamo le informazioni oggi? Come facciamo a conoscere il mondo, la vita e l’universo? Quali canali stiamo utilizzando?

In ordine di importanza i principali che utilizziamo sono: la radio, lo smart phone, la televisione, il cinema, i giornali, i social, le serie televisive, l’intrattenimento. Questi sono i principali canali mediatici Poi, sempre in ordine di importanza troviamo: la famiglia, il lavoro, la scuola, la chiesa, lo svago, lo sport come principali mezzi di scambio sociale.

È attraverso questi “principali” canali che oggi, per la gran parte del nostro tempo e della nostra intera vita, dalla mattina alla sera, riceviamo e scambiamo informazioni sul mondo e dal mondo. In questo processo di informazioni facciamo esperienza della vita. Nascono le nostre idee, i nostri progetti, i sogni, le amicizie, gli amori, le speranze, ma anche le nostre convinzioni, credenze, paure, limiti, dogmi, tabù, schemi mentali e via dicendo.

Si può davvero affermare che dalle informazioni che ascoltiamo ogni giorno nasce la nostra “visione” del mondo o una parte di essa. Pensandoci bene è proprio attraverso i sensi (vista, udito, tatto, olfatto, gusto) che possiamo conoscere e apprezzare il mondo.

Ma è tutto così, è tutto qui?

Ovviamente no. Eppure, passiamo più della metà di una giornata a sentire e a raccogliere informazioni dai mezzi di comunicazione. Si può dire che la maggior parte di noi, in base ai casi, ha e fa “un’esperienza” di vita differente dall’altro in funzione alla qualità e quantità di informazioni che ascolta o riceve ogni giorno, anche in ogni istante.

Ma quindi, volendo scherzarci sopra, quante “vite” viviamo e, soprattutto, da quali fonti stiamo ricevendo informazioni che ci parlano di noi, del mondo e della vita? Di com’è il mondo e di cosa pensiamo al suo riguardo?

Un dato è certo. Noi non viviamo scoprendo il mondo. Lo guardiamo da un oblò.

Tra i tanti sopra citati mezzi di comunicazione, tutti giungono da una “fonte” esterna a noi, a noi indipendente, autonoma nel senso che non siamo noi a gestirla. Pensa, ad esempio, alla radio, alla televisione, ai giornali sono tutti “veicoli” che trasportano informazioni che qualcun altro ha selezionato e scelto per noi. Spesso l’idea che ci facciamo della vita o di un evento, di noi stessi e degli altri, di come vanno le cose nel mondo giungono principalmente da loro. Giungono da fonti a noi esterne.

Non lo trovi insolito? Non trovi strano che tutta la comunicazione mondiale e internazionale e gran parte della conoscenza che acquisiamo nella vita, venga gestita da pochi enti di trasmissione? Per lo più privati? Non trovi come tutto ciò possa influenzare enormemente la nostra attenzione, la nostra opinione, la nostra educazione e crescita, la nostra realizzazione, la nostra felicità, il nostro sano equilibrio emozionale?

Lasciandoti immaginare quali eventuali considerazioni a tal riguardo si possono fare, voglio parlarti invece, dello scopo di questo articolo.

Tra queste “mezzi di comunicazione”, ad aggiungersi a questi, ma in realtà tutti hanno origine da questa, ne esiste una che rappresenta la più potente forma di comunicazione che esista al mondo, la più vera di tutte, tutt’ora ancora da scoprire e sviluppare, ma certamente la più affascinante che ci sia. Dal potenziale infinito. L’unica, che ogni volta che ne abbiamo bisogno, ci “salva”.

La parola.

In principio si racconta che fosse il Verbo, il Logos, la Parola a dare inizio alla “voce” di Dio, a dare avvio alla Creazione. “In principio era il Verbo. Il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio”.

Oggi, la forma di comunicazione più potente al mondo non arriva dalla “tecnologia”, dai social, dai giornali. Questi sono solo degli strumenti. La forma di comunicazione più potente al mondo arriva da noi stessi, dalle parole e da come le usiamo.

La parola è la vera comunicazione.

Con buona probabilità, almeno a livello conscio, non sei pienamente consapevole del suo valore, ma parafrasando un aforisma di Guatama Buddha potrai capire meglio:

“Le parole hanno il potere di distruggere e creare. Quando le parole sono sincere e gentili possono cambiare il mondo”.  

È dalla “parola” che i mezzi di comunicazione traggono la loro forza, non sono loro ad averla. Bensì sfruttano uno strumento e, a ben vedere, lo usano efficacemente, a volte anche contro di noi. Quindi, qual è il reale potere della comunicazione?

Incalcolabile!

Con una differenza sostanziale. Non è la comunicazione in sé e per sé ad essere la vera forza. È la parola e il “passaparola” che rappresentano la vera forma di comunicazione più potente al mondo e non esiste altro strumento più efficace perché nella sua struttura è presente un’altrettanta tecnologia. La vera “tecnologia”.

La parola di Dio.

Iniziando ognuno di noi a veicolare, tutti insieme, “altri” tipi di parole e messaggi rispetto a quello che ascoltiamo o che riceviamo ogni giorno, cosa accadrebbe nel mondo? Come diventerebbe? In che mondo si trasformerebbe?

Cambierebbe totalmente e tutto .. grazie a una parola.

E’ grazie alla “parola” che possiamo costruire il mondo che vogliamo. Pensa se tutti iniziassero a sentirsi parlare con rispetto, con gentilezza, con attenzione, se ognuno di noi iniziasse a parlare solo di ciò che è vero, sincero, autentico e davvero necessario. Smetterebbero di esistere le guerre, le ingiustizie, le violenze. Smetteremmo tra l’altro di mentirci, di lamentarci, di odiarci, di preoccuparci, di ucciderci, di avere paura, di giudicarci o di passare il tempo a criticare gli altri, a dimostrare di essere migliori, oppure a competere l’uno contro l’altro, al lavoro come in famiglia, tra ricchi come tra poveri.

Cominceremmo tutti ad aiutarci un po’ di più. In che modo?

Usando solo belle parole! Parole di cuore.

Bisogna parlare delle meraviglie del mondo. Del resto se Dio in principio era Verbo e il Verbo era la Parola, allora significa che io, grazie alla parola, al linguaggio e alla comunicazione, ogni volta che parlo lo faccio a nome di “Dio”?

È una bella riflessione.

Certamente, comprendendo il vero potere della parola è possibile capire non solo quale potere ha la comunicazione, ma anche qual è il nostro di potere, di noi esseri umani.

È infinito, te lo assicuro, e in questo momento storico di cambiamento può fare la differenza. Un potere esclusivo, unico e che solo noi possiamo usare. Pensa, ad esempio, a quale potere potrebbe avere l’umanità se usasse, all’unanimità, il proprio “diritto” alla parola. Sarebbe l’umanità ad aver il controllo e l’organizzazione del mondo intero. E non più, come accade ora, nelle mani di pochi.

Un passaparola mondiale.

In questo modo, parallelamente alla tecnologia che usiamo per raccogliere informazioni (smartphone, radio, Tv), che lasciano evidenti margini di manipolazione, strumentalizzazione e superficialità, l’uomo può sviluppare un canale di comunicazione mondiale, interattivo, alternativo, innovativo e senza precedenti nella storia, libero e indipendente. Pensa, a tale riguardo, al potere che hanno i social nel veicolare rapidamente una notizia e immagina di avere te la stessa potenzialità.

Solo che la parola, dato che è detta a voce, è molto più forte di una immagine perché è grazie alla parola che possiamo toccare il cuore. Veicolare e trasportare energia.

Il passaparola: la nuova frontiera della comunicazione mondiale.

Questa è la tecnologia di cui disponiamo, quella vera, la voce. È chiaro che a questo punto, con buona probabilità, se mai dovessimo iniziare a parlare e imparare a raccogliere informazioni e a comunicare tra di noi, non dovremmo più aver bisogno di usare altri strumenti o di farlo fare a qualcun altro per noi?

“E’ proprio questo quello che fanno le api !!”

Comunque, in teoria si, in pratica ancora non siamo pronti. Dobbiamo evolvere un po’ di più prima di poter usare diffusamente tecnologie quali la telepatia come se fosse il sostituto della parola oppure saper diffondere una comunicazione mondiale che attraversi ogni regione e raggiunga tutti i popoli del mondo. Oppure parlare usando le vibrazioni energetiche ed emozionali dell’anima. Per ora, dobbiamo “accontentarci” di sapere che è usando la parola che possiamo dare e ricevere informazioni.

Mettendoci il cuore e l’amore lo facciamo davvero in maniera unica. Dando e ricevendo amore.

Di certo, stanne sicuro, che il limite della tecnologia è che non potrà mai sostituire un cuore umano, non potrà mai essere capace di saper riprodurre ciò che fa il cuore e la sua intelligenza energetica. Esistono i cuori artificiali, ma qui stiamo parlando di un altro tipo di energia.

Quindi, quanto potrà mai essere potente la parola e il passaparola?

Può cambiare il mondo!

Buon “passaparola”.

 

Daniele Pulciani

 

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