A TUTTI I GENITORI
#iononvadoascuola
#restoacasa
Non servono esperti di settore, scienziati, psicologi, pedagogisti, educatori, insegnanti, assistenti sociali, preti, suore, presidi, direttori scolastici, ministri dell’educazione e istruzione per capire quali sono gli impatti e gli effetti psicologici, emotivi, affettivi, sociologici, energetici/spirituali, cognitivo comportamentale, a breve e a lungo termine, dell’applicazione del distanziamento sociale, dell’utilizzo delle mascherine in classe e della normativa con la quale si stabilisce che in caso di “tosse o febbre” sia la pubblica amministrazione (112,118,1500) a dover intervenire sui nostri figli.
Ne consegue che è davvero sconcertante che non siano gli stessi “esperti” di settore, scienziati, psicologi, pedagogisti, educatori, insegnanti, assistenti sociali, preti, suore, presidi, direttori scolastici, ministri dell’educazione e istruzione, coloro che si occupano dell’educazione dei nostri figli a non aver ancora sollevato tale protesta, infatti credo che sia facile capirne le ragioni.
Se non sono gli stessi esperti di settore dell’educazione a sottolineare l’impatto che tali norme restrittive hanno a livello psicologico sui nostri figli, l’istituzione scuola decade dal suo ruolo sociale e istituzionale quale garante dell’educazione e gli esperti di settore, le stesse scuole, non rappresentano più un luogo ideale, protetto e sicuro dove mandare i nostri figli.
Queste sono le premesse per capire che le scuole vanno fermate, chiuse o sospese, sospese anche le lezioni via tablet sino almeno al 31 dicembre 2020. Sino a quando non verranno ripristinate condizioni educative sociali e ambientali idonee a garantire la salvaguardia psicologica, emotiva, affettiva, fondamentale al sano sviluppo di un bambino.
È davvero deleterio mandare i nostri figli a scuola a queste condizioni. L’ennesima porcata e strage degli innocenti.
È assolutamente inutile portare i bambini a scuola se vige il divieto di socializzazione. La scuola non è fatta per separare ma per aggregare. Se viene meno il principio di aggregazione decade il diritto (o l’obbligo) all’educazione.
LA SOLUZIONE
Iniziamo a costruire piccole comunità di quartiere, piccole realtà solidali e sociali in cui i genitori si uniscono tra di loro soprattutto nell’informazione, che deve essere libera. Al 1° posto c’è la salute e il benessere dei nostri figli, la loro crescita, il loro equilibrio e siamo chiamati a proteggerli e tutelarli.
I bambini hanno bisogno di amore. Serve solo tanto amore e buon senso e penso che sino a quando non sia fatta chiarezza i bambini debbano rimanere a casa.
🙏❤
Andrea Daniele Pulciani