IN VIAGGIO VERSO DAMASCO
Prepariamoci a ricredere tante delle nostre opinioni e convinzioni. Prepariamoci a cambiare idea, a cambiare la nostra vita.
La conversione di San Paolo è un episodio della storia della religione cattolica tanto famoso da essere divenuto proverbiale. La storia della conversione di Paolo (Saulo) racconta che, viaggiando a cavallo sulla via per Damasco, fu avvolto da una luce e folgorato dalla grazia divina, che metaforicamente parlando indica una cosa che accade a qualcuno che trasforma la propria vita.
Paolo (Saulo) era intento a combattere la nascente religione dei cristiani e mentre stava andando a cavallo verso Damasco ricevette la visita di Gesù che gli disse:” Saulo, Saulo! Perchè mi perseguiti!” Caduto da cavallo rimase cieco per tre giorni. Gesù andò in sogno ad Anania e gli chiese di andare da Saulo e guarirlo dalla ciecità. Anania così obbedì e si recò da Saulo, impose le mani sui suoi occhi ed egli recuperò la vista. Riprese le forze e fu battezzato alla religione di Gesù con il nome di Paolo. Una volta ripresosi abbandonò le sue idee e convinzioni per appoggiare e diffondere il messaggio di Gesù.
Cosa ci racconta questa storia? Cosa ci esorta a prendere in considerazione?
Sicuramente la nostra ciecità.
Si vuole anche intendere che qualcuno ha avuto un deciso ripensamento circa le proprie opinioni, convinzioni, credenze e “conoscenze”. La storia ci insegna che se siamo illuminati dalla luce dell’Amore, dall’amore divino che vive in noi, possiamo trasformare la nostra vita abbandonando tutto ciò che non ci appartiene, che ci fa soffrire o che determina la nostra “prigione”. Per intraprendere questa trasformazione l’uomo è chiamato a conoscere se stesso e il rapporto con il divino.
Questo processo di trasformazione, dovendolo contestualizzare al XXI secolo, indica che dobbiamo smettere di avere paura, di noi stessi e degli altri, di ostinarci nel credere “ciecamente” solo a ciò che vediamo o che ci viene mostrato che non proveniene dal nostro cuore e dall’amore. Dovendo determinare un nuovo atteggiamento, l’uomo “deve” guardare dentro di sé e credere in ciò che sente di sé che viene destabilizzato e ostacolato da ciò che in natura non sarebbe portato a fare.
L’atto della conversione va intesa anche come quella capacità di discernimento che l’uomo acquisisce per visione interiore della vita e che gli dà la possibilità di vedere dentro di sé la verità. Quando l’uomo impara a vedere dentro di sé la vita diventa un uomo libero dalle influenze, dai dogmi, dalle illusioni di una vita limitata solo a questa “esistenza”.
Scientificamente parlando, la capacità di visione interiore della vita, è paragonabile ad una frequenza, una vibrazione. Quella del campo elettromagnetico del cuore. E’ certamente un passaggio impegnativo poichè a cambiare, e a determinare il cambiamento, è un uomo che cambia il proprio modo di pensare perchè cambia il proprio modo di “vedere”, sentire ed avvertire la vita. L’attenzione ai fatti quotidiani viene spostata dall’esterno all’interno. Quando ciò accade, l’uomo impara a raccogliere informazioni direttamente da sé stesso sviluppando con il tempo e con la calma la propria capacità di discernimento.
Questa capacità è fondamentale nella nostra vita, in qualsiasi settore, perchè ci proietta una visione della vita che nasce direttamente dentro di noi. A determinare un corretto uso di questa capacità è il lavoro che l’uomo è chiamato a fare su se stesso imparando a distinguere quando è l’ego a parlare e quando, invece, è l’Anima, il Cuore e la Coscienza.