IL MIO CANTO LIBERO

Lo sviluppo della capacità di discernimento è una delle più importanti pratiche religiose, spirituali, intellettuali e filosofiche di tutti i tempi.

Da sempre l’uomo cerca e ricerca il significato della vita e lo fa cercando un dialogo diretto con Dio, con l’Universo. Lo fa soprattutto per instaurare un rapporto diretto, un ponte di collegamento, con l’immateriale e il trascendente, ma allo stesso tempo anche per ricercare se stesso, comprendere i misteri della vita, il proprio viaggio e la propria missione.

Il disegno che Dio ha scelto per lui.

In questi giorni, ma mi verrebbe da dire in quest’epoca, è fondamentale sviluppare la capacità di discernimento, intendendo con tale termine, la capacità che l’uomo ha di interpretare e leggere il mondo, leggere l’invisibile sapendo andare oltre l’illusione.

Quando si parla di discernimento, in questo caso si fa riferimento alla capacità che l’uomo può avere di saper distinguere tra il vero e il falso, tra l’essenziale e il superfluo, tra il suo dialogo interiore e il linguaggio di Dio, “le note conversazioni”. Il discernimento è tanto intellettuale quanto spirituale, ha un valore straordinario se poi è contestualizzato agli eventi.

E come dire di saper “vedere” oltre l’apparenza scorgendo la verità della vita oltre le illusioni per poi saper scegliere in che modo reagire o non essere condizionati emozionalmente e psicologicamente.

Anche se in passato questa comunicazione non era accessibile a tutti, ma riservata solo a quegli uomini “eletti” (sacerdoti, maghi e sciamani) oggi sta accadendo l’inverso. Stiamo imparando tutti, ognuno a modo suo, a saper comunicare con se stessi e con Dio. All’atto pratico stiamo parlando di saper comunicare con l’Assoluto, ovvero il piano astrale, spirituale, eterico e portare la comunicazione, e con essa tutte le informazioni contenute, sul livello materiale con lo scopo di portare il messaggio di “Dio” nel mondo.

Se in passato Dio si è servito dei profeti per comunicare con l’uomo oggi sta succedendo il contrario. Dio sta “usando” l’uomo per comunicare e parlare di Sé.

E’ l’uomo risvegliato che parla di sé e della propria Anima.

Sviluppare questa abilità è fondamentale, dato però che non tutti vogliono essere dei bravi “studenti” (direi discepoli visto il momento), questo può creare una gran confusione (i tuttologi). Per ogni essere umano cosciente, consapevole ed educato che vuole capire di più di cosa accade nel mondo, a se stesso, negli eventi della vita, le proprie personali esperienze lo può fare con molto studio e disciplina. Soprattutto con tanta umiltà e allontanandosi dagli eccessi.

La capacità di discernimento va intesa come capacità di centratura, di dialogo interiore energetico spirituale, per capirci stiamo parlando della comunicazione intuitiva, ma, a tutti gli effetti, significa essere intermediari con il divino. Con i piani alti per intenderci.

Ciò che sta accadendo però, che a causa di questa ritrovata “conoscenza”, l’uomo tende a esagerare e uscire fuori dagli argini se non ha la capacità di autodisciplinarsi. Si esalta o diventa arrogante, presuntuoso e usa il nome dell’Amore e di Dio per raggiungere i suoi fini personali. Questo lo ritroviamo perché tutto ad un tratto siamo diventati tutti tuttologi (come canta Francecso Gabbani) e da “tuttologi” stiamo diventando tutti “maestri” e profeti senza sapere in realtà come usare la stessa per unirci.

Il lavoro da fare è davvero tanto.

Quello che serve, per diventare veramente Anime coscienti, e non solo uomini o donne “risvegliate”, è saper parlare del proprio messaggio, della propria autenticità. Il mio canto libero.

In realtà ciò che accade è che parliamo sempre di più di ciò che “altri” dicono e non di ciò in cui noi abbiamo il coraggio di credere, di pensare o di dire magari perché abbiamo studiato, ricercato e compreso quale tipo di unicità Dio, l’Universo, l’Amore la vita, ha scelto per noi.

Questo è il vero obiettivo. Portare alla luce la nostra unicità. Non quella degli altri.

Dio vuole che ci amiamo senza riserve e senza compromessi dando tutto quello che abbiamo da dare alla vita e a noi stessi.

Sviluppare la capacità di discernimento significa sapere quando è la coscienza collettiva che parla per effetto di una influenza collettiva, vedi il caso dell’incendio della Cattedrale di Notre Dame e tutti gli eventi di ieri, da quando invece è la coscienza individuale che si esprime per volontà dell’Anima e del Cuore (non della mente).

Forse molti non lo avranno avvertito o compreso nella sua completezza o magari c’è chi lo ha intuito senza però poi averci creduto sino in fondo. Il caso di Notre Dame, in termini energetici e spirituali è stata una diretta conseguenza di una manipolazione elettromagnetica su scala planetaria che ha agito sui livelli della coscienza collettiva. Questa “manipolazione” energetica è il risultato dell’intenso stato di (in) coscienza collettiva che ha caratterizzato la giornata di ieri sin dalle prime ore del mattino.

L’uomo è a tutti gli effetti una tecnologia (spirituale) e se non comprende quanto sia egli stesso “manipolato” continuerà a credere negli eventi con pura casualità. Se avessimo potuto farlo, perché dotati di strumenti in grado di poterci aiutare, ieri avremmo misurato un livello di tensione energetica (stato di coscienza collettiva) tale da far “bruciare” il cervello a molte persone. E così è stato per tanti eventi accaduti, non solo per l’incendio della Cattedrale di Notre Dame.

Ma quanti sono coloro che sanno discernere quando questi eventi sono a tutti gli effetti strumentali? Come è possibile sapere se ciò che è accaduto a Parigi sia la diretta conseguenza di una nostra inconscia volontà collettiva oppure un fenomeno “accidentale”? Qual è il significato di una Cattedrale che brucia? Ecc ecc ..

Spero con questo post di aiutare quante più persone possibile a tirare su il proprio morale e comprendere in che modo discernere e sviluppare la capacità di discernimento che deve avere come obiettivo quello di renderci capaci di riconoscere quando a caratterizzare la nostra vita è il nostro coraggio, la nostra fiducia e forza interiore, in poche parole la nostra Anima e il nostro cuore, da quando è la nostra paura, la mente. Gli eventi sono il risultato di una nostra collettiva, quanto inconsapevole, manipolazione, stiamo parlando delle cosiddette egregore.

Lo faccio soprattutto per aiutare chi, in particolare, ieri si è trovato davvero in serie difficoltà con se stesso e con i vari eventi personali che gli sono accaduti.

Con molta probabilità le cose saranno andate diversamente per ognuno di noi. Certamente però, ieri si è canalizzata una energia pazzesca che ha influenzato la nostra piscologica, le nostre emozioni perché ieri si avvertiva (almeno nella zona di Roma) un odio e una rabbia, un risentimento popolare probabilmente legato all’insoddisfazione della vita.

Non è soltanto una questione “strumentale” ma ha anche a che fare con il modello di vita che viviamo, le relative abitudini e consuetudini, leggi, regole e via dicendo. Le persone stanno davvero tirando le “cuoia”, sto parlando di quando le avversità e i conflitti relazionali e famigliari sono sul filo del rasoio tale da spingerci a odiare noi stessi e il prossimo, ma anche la vita.

E ieri questo “odio” si sentiva benissimo.

Ecco allora il nostro ruolo in quest’epoca. Siamo chiamati a trasformare l’odio in amore, il disprezzo in comprensione, la rabbia in gratitudine, la competizione in collaborazione, la presunzione in umiltà. La fretta in calma. L’ombra in Luce.

Questo è il compito alchemico dell’uomo e della donna del 21° secolo chiamati ad aiutare il mondo ad essere un luogo migliore. Un profondo lavoro su stessi per un bene comune.

È il Principio Divino espresso da Chi ha donato la sua vita in segno di Amore.

Spero infatti con questo post che molte persone che so che ieri sono state davvero male, schiacciate da tante preoccupazioni, possano oggi ritrovare luce e forza, ma soprattutto coraggio e voglia di fare sempre.

Il caso Notre Dame ha molti significati. Il primo in termini simbolici è il fuoco. Il secondo la paura, lo shock. Il terzo e che a bruciare è una cattedrale. Il quarto è il rapporto tra l’uomo e Dio (brucia a tutti gli effetti un tempio). Il quinto è che accade nella settimana santa. Il sesto e che se a bruciare è una cattedrale, a bruciare è il simbolo della cristianità e quindi del valore delle religioni e della fede per come l’abbiamo sino ad ora inteso ecc, ecc. È a tutti gli effetti un rinnovamento dove troviamo un messaggio molto importante e chiarissimo.

Dio non ha più bisogno di templi, chiese, cattedrali o religioni per arrivare a parlare al cuore dell’uomo.

Lo sta facendo “contattandoci” individualmente, ecco perché è fondamentale sviluppare la capacità di discernimento. Cadono i tasselli di un mosaico infinito e l’immensità si apre intorno a noi.

Vi lascio con la canzone di Lucio Battisti “Il mio canto libero”. Un vero capolavoro.

“In un mondo che .. prigioniero è .. respiriamo liberi .. io e te .. e la verità .. si offre nuda a noi .. e limpida è l’immagine .. ormai .. nuove sensazioni, nuove emozioni .. si esprimono purissime in noi .. la veste dei fantasmi del passato .. cadendo lascia il quadro immacolato .. e s’alza un vento tiepido d’amore .. di vero amore .. e riscopro te .. “

 

Daniele Andrea Pulciani

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