DECRETO SCUOLA A RISCHIO 

Articolo tratto da “LaPadania” di Riccardo Rocchesso.

Ecco l’estratto, leggiamolo insieme.

“Decreto scuola a rischio. Sara Cunial: “Una vittoria per tutti i bambini”

Come ha riportato pochi minuti fa Adnkronos e ci ha confermato Sara Cunial al telefono, il decreto scuola, rischia di non essere convertito in legge. Sul provvedimento del governo infatti ci sono stati ben 172 iscritti, tra opposizione e gruppo misto che interverranno tramite ogni suo membro, per 10 minuti, creando un allungamento dei tempi necessari per la sua approvazione.

Il decreto fortemente voluto dal ministro dell’istruzione Lucia Azzolina, che era presente oggi in aula, era già passato al Senato, ma essendo in scadenza domenica, rischia di non venire approvato. Sara Cunial, parlamentare del gruppo misto che il 30 giugno lancerà ufficialmente R2020 a Roma, ci ha dichiarato al telefono: “E’ una vittoria per tutti i bambini.”

Analisi dell’articolo.

Facciamo l’analisi dei temi presenti nell’articolo, le parole chiavi che sono presenti, perché il mio intento è spiegare che qualsiasi decreto o tentativo di modifica allo stesso, se è finalizzato all’eliminazione degli eventuali provvedimenti restrittivi, non fa cambiare lo stato attuale della scuola.

Sicuramente un “passo” avanti o di sollievo ma non è questo il tema centrale.

Inoltre, come anticipato nei miei post sui miei profili, il fattore tempo è determinante e nell’articolo viene proprio confermata la mia intuizione riguardo all’eventualità che si sarebbero allungati i tempi. Tra l’altro, se uno volesse fare le cose fatte bene, per il bene dei bambini, non c’è bisogno di riaprire le scuole a settembre di fretta e di furia. Prova a pensare agli insegnanti come si sentono oggi e al loro stato psicologico con il quale riapriranno la scuola a settembre.

Qui trovi l’estratto …

💥INFO STRATEGIA💥

Premetto

Sono un Papà di due bambini, Gabriele 14 e Sara 4 anni, e sono un ricercatore in ambito educativo e formativo. Ciò che più mi sta a cuore è garantire ai miei figli una crescita forte, sana, robusta, centrata sull’amore, il cuore, l’anima e i talenti.

Spero con tutto il cuore di essere smentito totalmente ma questo credo che sia un aspetto che non può essere sottovalutato.

Cosa sento.

Sento che non possiamo aspettarci nulla dal governo, dal ministro dell’istruzione. Faranno di tutto per tirare la corda il più a lungo possibile sino a qualche settimana prima delle riaperture delle scuole e questo coglierà impreparati molti genitori.

Bisogna giocare di anticipo e di astuzia sui tempi e fare in modo che le scuole, se confermate le restrizioni, vadano deserte a settembre. Questo è il vero obiettivo.

Se porti tuo figlio a scuola e sono in vigore le restrizioni legittimi con la presenza di tuo figlio la scuola ad applicare tali restrizioni. Lo fai diventare legge con la formula del silenzio/assenso.

Le scuole devono andare deserte. E’ solo in questo modo che si ristabilisce il “potere contrattuale”, è in questo modo che poi si apriranno eventuali tavoli di confronto con le associazione.

Molti genitori si troveranno presi in contropiede e nella speranza di aver riposto fiducia nella scuola del governo, e non la nostra, e non essendosi preparati a quel punto, non avranno più tempo per farlo e molti genitori saranno “costretti” a mandare i loro figli a scuola. Per non parlare di chi crede che tutto questo sia per il nostro bene.

Quest’estate ci attende un lungo lavoro. Inizia a preparati come se la scuola non esistesse più. Se poi le cose cambiano tanto meglio. Ma se non dovesse essere cosi, allora non sarai colto di sorpresa e ti troverai pronto.

Questa è una possibile strategia del governo che spero, con tutto il cuore, di essere smentito totalmente.

(Scritto su Facebook in data 4/6/2020 ore 15:35)

Finora sono stato confermato.

Nella mia dichiarazione, con la quale avevo anticipato che il governo avrebbe “tirato la corda il più possibile” per non lasciare spazio e tempo ai genitori per organizzarsi per interventi eventualmente più urgenti e necessari per trovare una soluzione alternativa se il decreto scuola fosse stato approvato, trovano conferma in queste ultime ore.

Da ciò che leggo nell’articolo de “LaPadania” e di come sono andate le cose in Parlamento questa mia ipotesi è stata confermata. I tempi infatti slittano e non c’è da fidarsi assolutamente.

Altro tema importante è l’espressione usato dal giornalista Riccardo Rocchesso nell’articolo quando dice.. “il decreto scuola, (rischia) di non essere convertito in legge. La parola “rischio” lascia intendere l’eventualità che sia possibile ancora che venga convertito in legge e non il contrario.

E’ chiaro che il mio intento è quello di chiarire il più possibile, attraverso la comunicazione e l’uso del linguaggio, tutto ciò che non è chiaro e non lasciarsi andare a facili entusiasmi. Di sicuro la mia intuizione sino ad ora è stata confermata.

Il governo sta portando avanti il brodo più al lungo possibile e forse anche con la complicità (in buona fede) di Sara Cunial.

Ultimo tema che tratto in questo articolo vede a confronto due donne, due realtà femminili opposte. Una bruna e l’altra bionda. Una “Patrizia e una Plebea”? Battute a parte una è palesemente a favore del governo e l’altra a favore (si spera) del popolo ma che lavora per il governo e ancora una volta per un partito.

Tra le due figure femminili di spicco risalta il confronto antropologico del “nuovo femminile”, segnale positivo ma tutto da confermare.

In questo stesso blog ho scritto ciò che sentivo di Sara Cunial e lo penso ancora, tuttavia mi sembra di capire che tutto questo gioco va verso il lancio del nuovo partito R2020 di Sara Cunial e quindi ho l’impressione che tutta questa manovra sia finalizzata a creare consenso intorno a questo partito sempre a scopo politico ed è ancora tutto da dimostrare che sia a favore del popolo e dei cittadini.

Concludo che le azioni a livello di cambiamento possono arrivare solo da parte dei cittadini che, spogliati di tutti i simboli politici e fuori dai partiti politici, scendono in piazza o si muovono sotto un unica “bandiera” con una unica voce, un unico coro fuori dalla politica.

Questo è il vero cambiamento.

Dobbiamo e possiamo utilizzare la leva della Scuola per chiedere al governo le dimissioni, la legge elettorale, il calo delle tasse, gli incentivi alle imprese e il ripristino dei valori umani alla base della Costituzione Italiana. E invece cosa facciamo? Non capiamo qual è il nostro ruolo e potere.

Possiamo utilizzare  la Scuola per cambiare la Scuola e il Paese. Se non cambia il modello educativo e l’approccio educativo non potrà mai cambiare ne il Paese Italia ne la società e la cultura (o ignoranza). I nostri diritti, lo ricordo sono stati soppressi e sospesi e noi cosa facciamo? Riapriamo le scuole?

Prima si metta in regola gli aspetti basilari della Costituzione e poi si riaprono le scuole. Questa è la nostra forza. 

Concludo dicendo che il vero politico infatti, non è il politico che fa politica a nome dello Stato è il Cittadino e se non capiamo questo concetto sarà sempre “la politica” a regolare la vita del cittadino e non viceversa.

Il vero politico è il cittadino. Politica, Polis, Città, Civitas, Civiltà, Cittadino.

Il cittadino è il vero politico che fa politica fuori dalla politica e dai partiti. 

Andrea Daniele Pulciani 

Ps: in ultimo, ma davvero crediamo che questa sia una vittoria dei bambini? I bambini, hanno per caso espresso il loro parere?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

cancella il moduloPost comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.