VIETATO MORIRE

Caro Dott De Donno, non dovevi morire!!!

Questo è il messaggio che mando oggi in risposta alla recente notizia della scomparsa di Giuseppe De Donno e che possa esserci di aiuto per comprendere diverse cose che ancora ci sfuggono di questa “battaglia” in atto.

Ovviamente questo articolo non potrà non lasciare spazi a critiche ma anche riflessioni. A me quello che interessano sono le riflessioni perchè le critiche rimangono i superficie, le riflessioni invece spingono in profondità a cercare dentro di noi la “verità”.

Questo è il mio punto di vista!

Il caso De Donno ci insegna diverse cose. Occorre innanzitutto prestare molta attenzione alla vita e a questo “passaggio” onde evitare di passare quali martiri sacrificali di un sistema che non vede l’ora di ucciderci e toglierci di mezzo. Serve dunque molta attenzione, molta calma e molta prudenza.

Questo è l’insegnamento che mi porto via quale riflessione dopo l’annuncio della morte del Dott. De Donno. Suicida o no che sia.

Come spesso vado dicendo e, come al solito sono sempre l’unico in Italia, almeno nel modo in cui lo faccio io, questa non è l’epoca in cui farsi ammazzare in nome della verità e della libertà. Lo hai capito questo? Perchè c’è molta gente, tanta fumagliola di cervello che non vede l’ora di far scoppiare una guerra o rivoluzione, ma anche perché tutta la tua nostra condotta e comportamento e quella dell’intera umanità può cambiare in funzione di ciò.

Ed è questo che a me preme mandare come messaggio. Lo ripeto ancora una volta. Non è l’epoca in cui farsi ammazzare.

Vietato morire.

Ed è anche una canzone di Erma Metal:

“Cambia le tue stelle, se ci provi riuscirai.. E ricorda che l’amore non colpisce in faccia mai.. Figlio mio ricorda..  L’uomo che tu diventerai… Non sarà mai più grande dell’amore che dai… Ricorda di disobbedire e ricorda che è vietato morire, vietato morire”.

Vietato morire – Erma Metal

Qui non si tratta di morire in nome della verità, della libertà e della giustizia. Si tratta di cambiare le nostre “stelle” ovvero il nostro destino e saper amare in nome della verità, della libertà e della giustizia, non combattere. Amare.

Si tratta di vivere in nome di questi valori perché se moriamo chi è che porterà nel mondo l’esempio di questi valori?

Se sono dispiaciuto per la morte del Dott. De Donno? Se sono “dispiaciuto” per l’ennesimo atto di violenza sul genere umano? No, non sono dispiaciuto e non darò mai la mia energia, non abbasserò mai le mie frequenze per dispiacermi.

Tuttavia avverto una sorte di incredulità, di sgomento a tanta vigliaccheria di certi “esseri viventi” capaci di compiere tali crimini, ma nella mia vita e in quest’epoca ho capito una cosa importante.

Questa non è l’epoca in cui morire e farci ammazzare. E l’epoca in cui vivere!!!

Lo abbiamo già fatto anzi lo stiamo facendo da oltre 2000 anni da Gesù a Giordano Bruno e non è servito a nulla se non perdere gli uomini migliori perché noi siamo quell’umanità migliore che esiste su questa Terra e quindi non possiamo proprio permetterci di farci ammazzare. Dobbiamo sapere che il nostro scopo non è morire, anche se prima o poi moriremo tutti nonostante anche la morte non esista.

Il nostro scopo è essere vivi più che mai.

Solo grazie alla vita che scorre dentro di noi e al fuco sacro della scintilla divina che vive in noi possiamo cambiare questo mondo. Ma non certo facendoci ammazzare.

Come al solito mi porterò dietro parecchie polemiche perché credo che il Dott. De Donno abbia commesso delle ingenuità, abbia voluto sfidare il sistema senza ragionare, con grande cuore, ma senza mettere da parte quella parte impetuosa di se stesso che emerge di fronte alle ingiustizie e che spesso ci fa reagire con rabbia, con desiderio di riscatto a tratti di vendetta.

È una analisi la mia molto profonda perché mi sto mettendo nei panni di De Donno e lo faccio sentendo e vivendo la sua vita dentro di me. Grande martire questo nessuno lo negherà, ma la mia riflessione come sempre in tutti i miei articoli è “andare oltre” e cogliere dalle esperienze quel messaggio a noi utile per andare avanti e non per farci schiacciare dal sistema, ma per divenire sempre più intelligenti e consapevoli.

Non possiamo cambiare questo mondo finché non cambieremo il genere di uomo che ci vive quello fatto da questa società e non da Dio. Ovviamente di De Donno va considerato che la sua “missione” il suo scopo non era quello di farsi ammazzare anche se così sono andate le cose. Era ed è quella di tutti noi:

Amare, amare e perdonare chi ci sta facendo del male!!

Questa è l’unica battaglia da combattere in nome dell’amore e della vita perché solo quando amiamo i nostri nemici li togliamo tutto il potere che oggi gli stiamo dando e quindi la mia riflessione va verso questa strada.

Bisogna disobbedire senza farsi ammazzare e amare e perdonare. Punto!!!

Questo è il messaggio che oggi mi sento di condividere dopo mesi di riflessioni e di esperienze vissute in cui ho visto persone davvero distruggere la propria vita. Con questo non sto dicendo che De Donno non doveva fare quella che ha fatto, ma che doveva essere più prudente.

Matteo 10,16-23

16 Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. 17 Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; 18 e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. 19 E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: 20 non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.

21 Il fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. 22 E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato. 23 Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un’altra; in verità vi dico: non avrete finito di percorrere le città di Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo.

Questo è il messaggio dello Spirito del Padre che parla in noi.

Da oggi dunque ci vuole molta calma e prudenza, pazienza anche perché è vietato morire ma anche perché c’è un grande insegnamento in quella maggiore “attenzione” che possiamo prestare nella nostra vita perché spesso abbiamo davvero trascurato dettagli e segnali davvero importanti che avrebbero fatto la differenza.

È una attenzione di tipo interiore, sottile, significa saper afferrare dentro di noi quella fermezza grazie alla quale imparare a essere calmi e centrati davanti al nemico, imperturbabili.

Infatti è dalla calma e dalla centratura che nasce la nostra forza.

Quella forza grazie alla quale portare avanti la nostra missione anche se dovessimo farlo in maniera anonima.

De Donno si è sacrificato come martire e l’epoca dei martiri è finita. Siamo qui per vivere e per cambiare noi stessi. Essere il più esseri umani possibili imparando cose nuove, imparando come amare perché solo l’amore ci salverà.

Voglio lasciarti sempre con una canzone di Erma Metal davvero azzeccata per questo tema.

“Questo non è buio, sono solo gallerie.. Questa pioggia unisce le tue lacrime e le mie… So che pure tu senti la voglia di scappare… O di ritornare… Sai che soli al mondo non è facile restare… Che una rivoluzione, pure in due si può iniziare… Pensa quante volte ci facciamo anche del male… Ma non ti preoccupare… Finirà bene… Finirà bene… Finirà come deve… Finirà, finirà, finirà come vuole… Finirà come viene… Finirà, finirà che non dura per sempre… Non ti preoccupare… Finirà, finirà, finirà (bene)… (Bene)… (Bene)…”

Daniele Pulciani

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