DA JOVANOTTI A TIZIANO FERRO
Il concerto di Jovanotti è stato un successo? Dipende cosa intendiamo per successo!
Quando un concerto, ad esempio il Jova Beach Party di Jovanotti a Viareggio, non produce nessun cambiamento radicale nella coscienza di una persona o di una folla di persone, a maggior ragione se all’indomani del concerto stesso, a rimanere evidenti, sono solo le nostre “tracce”, “impronte”, “bevande”, “residui” e delle belle promesse è rimasto ben poco, si dice che è fine a se stesso.
Per far si che un concerto produca gli effetti desiderati ce lo dice Tiziano Ferro come fare, nella sua splendida canzone Lo Stadio:
“Come un concerto in piena estate e il mondo che aspetta .. come una luce che si accende e il mondo mi guarda .. e in ogni stadio c’è una storia .. il timore, l’amore .. la fine di una vita, il principio di altre mille .. ed una voce, un coro, che spaccano il cielo .. e cambieremo il mondo, ma cambierà davvero ..”
Lo vogliamo davvero cambiare questo mondo?
Allora iniziamo a cambiare noi stessi e se, come accade spesso, l’euforia e l’entusiasmo di un concerto (quello di Jovanotti a Viareggio) rimangono limitati a un momento e all’indomani si torna a essere le stesse persone e a “servire” gli stessi meccanismi .. tutto rimane un fuoco di paglia.
Un concerto, per quanto bello possa essere è fine a se stesso, se non produce la voglia di impegnarsi ogni giorno verso un cambiamento vero, radicale, di sostanza
La nostra “voce” va fatta sentire ogni giorno.
È ogni giorno che contribuiamo ad elevare la nostra intelligenza e coscienza attivandoci riguardo ciò che sentiamo nel nostro cuore. Ecco perché bisogna comprendere che dietro ai concerti c’è sicuramente un importante occasione di aggregazione e di comunione che va colta come un invito a proseguire nel quotidiano con la stessa enfasi, con lo stesso entusiasmo, con la stessa passione e determinazione portando proprio quegli stessi valori di umanità, pace, amore, gioia che nel concerto emergono con più facilità anche grazie all’abbassamento delle difese dovuto allo stato euforico e, in alcuni casi, dato anche dall’alcool e dalle droghe.
Siamo tutti bravi in mezzo agli altri, ma in mezzo alla folla sei uno dei tanti e non hai le stesse paure di essere giudicato così come quando si è da soli a parlare degli stessi argomenti.
È fondamentale cogliere questa spinta e prolungarla nella vita quotidiana. Con profondità.
Per farlo dobbiamo essere coscienti, svegli, e aver sviluppato la capacita di discernimento per comprendere quando un “evento”, pur nella sua bellezza, rimane solo un bel momento e non produce niente di più se non quel momento magico. Tra l’altro poi, una volta tornati lucidi, io direi sulla Terra, non si perseguono le medesime intenzioni e finalità perché di fatto non si è più la stessa persona e si continuano a indossare le medesime maschere.
Occorre imparare a saper guardare oltre gli eventi perché grazie a questa ritrovata capacita di visione della vita, stiamo parlando di svelare il velo di maya, le illusioni, le apparenze, parliamo di sviluppare una “visione interiore”, una “visione della vita illuminata dalla forza e dalla consapevolezza dell’amore”, necessaria per superare gli attuali limiti, paure e condizionamenti. Altrimenti tutto rimane sterile e fine a se stesso e noi rimaniamo sempre gli stessi.
Il punto in questione è il seguente.
Per un concerto sulla spiaggia ci raduniamo in 40 mila, tutti a festeggiare, tutti insieme gridiamo e inneggiamo alla felicità, all’amore, all’unione, al rispetto in stile wood stock e gli anni del 68’. La festa è un successo e tutti tornano a casa felici e contenti.
Ma se per caso, siamo chiamati a prendere posizione su altri aspetti importanti della vita come l’educazione, il rispetto dell’ambiente e del prossimo, lo sviluppo della conoscenza, la ricerca, i nuovi progetti, il sostegno al sociale, schierarsi per qualche fine o obiettivo comune, tutti spariscono. Tutti zitti.
Cosa c’è di tanto educativo in un concerto se poi non si usa lo stesso per diffondere ogni giorno un messaggio preciso? Magari proprio lo stesso passato durante il concerto?
Ci vuole responsabilità, coscienza, dedizione, devozione e visione.
Il cambiamento è possibile solo nel momento in cui ognuno di noi sa che ogni giorno è chiamato a contribuire a diffondere il cambiamento attraverso azioni concrete, reali, tangibili e non solo fatte di belle parole, buoni propositi e tante promesse.
Per contribuire al cambiamento in atto ci vuole una chiara visione, tanta calma e consapevolezza e bisogna farsi il “culo”. Impegnarsi ogni giorno.
Ti lascio con una canzone cult di Jovanotti: “Penso Positivo”
“Io credo che a questo mondo .. esista solo una grande chiesa .. che passa da Che Guevara .. e arriva fino a madre teresa .. passando per Malcom X .. attraverso Gandhi e San Patrignano .. arriva da un prete in periferia .. che va avanti nonostante il Vaticano .. “
Daniele Pulciani