C’È UN URGENZA IN ATTO. È UN EMERGENZA.
Questa urgenza ha a che fare con la nostra vita e quella di chi vive con noi. Con il prossimo, il mondo intero e l’umanità. È del tutto inutile cercare o ricercare di diventare delle persone di successo, affermarsi nel proprio campo, andare al lavoro, affannarsi per le faccende quotidiane se poi non siamo consapevoli di quale comportamento abbiamo nei confronti della vita e di quale conseguenza hanno la soddisfazione dei nostri bisogni più elementari. Di qual è l’impatto che la nostra vita ha nella vita.
L’urgenza in atto è diventare coscienti che ogni nostra singola azione, ogni nostra singola parola, ogni nostro singolo pensiero, ogni nostra singola emozione forma una coscienza collettiva in grado di influire sul futuro di questo pianeta, sul futuro della specie umana, sulla creazione di un mondo migliore e quindi sulle nostre vite.
Ogni nostro singolo giorno può essere usato per utilizzare il tempo a nostra disposizione per lavorare per migliorare la nostra vita, quella degli altri e renderci delle persone più felici. Di quale impatto hanno le nostre dinamiche di vita quotidiana a partire dai nostri pensieri, da ciò che diciamo, da cosa facciamo nelle nostre relazioni sino al cibo, ai trasporti, alla tecnologia, al consumo dei beni di prima necessità. A come curiamo il rapporto con il mondo e la natura.
È UN EMERGENZA D’AMORE.
Visto che questo lavoro è alquanto impegnativo poiché per renderlo un atteggiamento quotidiano si tratta di ridimensionare le nostre abitudini, i nostri consumi, il modo in cui ci muoviamo e comunichiamo, significa agire sulle nostre convinzioni, è fondamentale estendere la visione che abbiamo della vita oltre il tempo a nostra disposizione in questa vita. In questo modo usciamo fuori dal tempo e ci separiamo, definitivamente, dai nostri egoismi o, quanto meno, impariamo a ridimensionarli. Ciò che infatti siamo chiamati a fare è rieducarci. La rieducazione in questo caso, così come lo è stata la nostra “educazione”, richiede molto tempo ed è un auto educazione. Decadi. A dir la verità centinaia d’anni prima di avere una umanità completamente cosciente. Stiamo di fatto parlando di rieducare l’essere umano, migliorare la conoscenza che ha della vita per garantire un futuro all’umanità stessa. Questa rieducazione è un ritorno sui banchi di scuola. Un ritorno al passato.
Dobbiamo imparare ad amare se vogliamo aiutare noi stessi e gli altri. Se ci vogliamo aiutare tra di noi.
Dato che educare una persona richiede del tempo perché le “materie” da trattare sono tante e, molte anche nuove di futura generazione, come ad esempio il rispetto per la natura, l’inquinamento, la vita nell’universo, per farlo, occorre partire da una forte presa di coscienza in cui evidenziare e riconoscere lo stato di confusione in cui ci troviamo oggi. Siamo nel caos. Ne parliamo partendo proprio dall’attuale sistema educativo, il sistema scolastico, perché chi ha un figlio o più di uno sa benissimo in che situazione si trova oggi la scuola.
Ad una recente partita di calcio tra amichetti e compagni di classe in cui ha partecipato mio figlio, mi sono ritrovato ad ascoltare il discorso di un gruppo di mamme che parlavano dei vari problemi e conflitti che sono poi alla base del bullismo, della mancanza di rispetto, dell’ignoranza di alcuni genitori che incitano all’arroganza e alla vendetta, dell’indifferenza e dell’esasperazione degli insegnanti che sono con le mani legate e di come, a pagarne il prezzo più caro, siano proprio i nostri figli che, osservando gli adulti, imparano dal nostro comportamento.
A un certo punto, dopo circa un’oretta, mi sono sentito di intervenire per chiarire alcuni aspetti ma anche perché si era parlato proprio di tutto. Siamo tutti contro tutti. Genitori contro la Scuola, insegnanti contro genitori che non educano, i genitori contro gli insegnanti che non si fanno rispettare dagli alunni, gli alunni contro i genitori e gli insegnanti (per non parlare di come l’educazione oggi è veicolata dai social network), gli insegnanti (con le mani legati) contro studenti e genitori. Un vero e proprio caos in cui a farla da padrone, in questa piccola riunione tra mamma durante una partita di calcio dei loro figli, è stata la rabbia, la frustrazione e il risentimento e si è rasentata la follia. Per non parlare di quello che accade nella quotidianità.
Ciò che emerso e che è in atto una guerra di “tutti contro tutti”. Ci fosse stata solo una persona che abbia puntato il dito contro se stessa e la propria responsabilità. L’apice si è toccato quando una mamma ha affermato che se il proprio figlio tornava a casa con una nota in condotta lei gli avrebbe dato anche il “resto”, inteso ovviamente come punizione corporale.
Per agevolare un cambiamento bisogna riconoscere lo stato di urgenza nel quale ci troviamo. Perché è in atto un’emergenza e, visto che il caos regna sovrano, la prima, primissima cosa da fare, per iniziare a lavorare sul cambiamento è sapere che è ciò che facciamo nella nostra vita che genera problemi di tipo sociale, relazionale, umano, ambientale ecc ecc. È questo dipende dalla educazione che non abbiamo ricevuto, ma dall’altra che non abbiamo neanche ricercato. Questa educazione è frutto della mancanza di amore che c’è stata nelle nostre vite. Se fossimo stati educati all’amore, saremmo stati educati anche al rispetto.
Bisogna imparare ad amarsi. Questo è fondamentale. Lo cantano anche noti cantanti come Ornella Vanoni con la sua canzone Imparare ad amarsi. Ecco alcuni versetti: “Bisogna imparare ad amarsi in questa vita .. Bisogna imparare a lasciarsi quando è finita.. e vivere ogni istante fino all’ultima emozione .. così saremo vivi”.
Ma cosa significa “imparare ad amarsi?”, “Cosa significa lasciarsi liberi?”
Sempre durante la piccola riunione tra mamme, mi sono permesso di intervenire facendo presente che il problema è legato proprio alla non conoscenza che abbiamo della vita e di noi stessi. Non conosciamo ad esempio, cosa siano i valori umani; nel senso che li conosciamo ma non li rispettiamo. Non sappiamo cosa sia la libertà, la calma, l’ascolto, la verità, il discernimento. Ho chiesto ad una mamma quale fosse la sua scala dei valori o quali fossero i più importanti e come facesse a sapere quali sue azioni o condotte li rispettassero. Perché è proprio questo il punto. Se ti fermi a chiedere a 10 persone quali sono i loro valori e quali sono le azioni che compiono per rispettarli, scopri che la gente non lo sa o ci deve comunque “pensare”. Questo significa che non siamo coscienti. Ci comportiamo in maniera tale da essere disallineati rispetto ai valori che chiediamo di essere rispettati e questo è un aspetto che tocca anche le regole sociali che regolano la nostra vita. Si insomma, potremmo andare avanti all’infinito elencando tutte le cose che non funzionano dando la colpa alle istituzioni, al governo. Il dato che ci occorre sapere, per iniziare a mettere ordine nella nostra vita, è sapere di essere noi nel caos per primi e che non abbiamo alcuna conoscenza di cosa sia l’amore e il rispetto. Del resto, nessuno è andato mai a scuola di amore e non è esistita mai una Scuola che educa ai valori del cuore.
Questo non vuol dire che le persone siano cattive ma semplicemente che non hanno ricevuto una educazione specifica. Perché a scuola, i nostri figli, gli insegnanti prima di loro, i genitori, i nostri genitori e tutte le generazioni prima di noi sin dai tempi dei tempi, non hanno certo studiato cosa sia l’amore e il rispetto. Ci è stato invece insegnata la competizione, la rivalità, il tempismo, arrivare per primi, l’egoismo (questo è mio e questo è tuo).
Studiare l’amore non ha a che fare solo con i rapporti relazionali e sentimentali, anche li infatti siamo nel caos. Vuol dire ricercare la nostra personale conoscenza e permettere agli altri di fare altrettanto liberamente. Aspetto fondamentale per iniziare e ridimensionarci è l’umiltà. L’amore è lo strumento più importante che abbiamo per imparare a conoscerci e a conoscere gli altri. L’urgenza in atto è proprio questa.
Bisogna portare l’amore nelle nostre vite. Imparare ad amarci. Da qui potremo tracciare un nuovo inizio. Non possiamo cambiare nulla che è esterno a noi se noi non abbiamo cambiato per primi. Ecco perché è nata Accademia del Cuore. La 1° Scuola che educa ai valori del cuore. Ma la nostra Associazione intende andare oltre questo ambizioso progetto perché, considerati i limiti oggettivi che il sistema scolastico manifesta nel non garantire una adeguata formazione ai nostri figli, è fondamentale uscire fuori dagli schemi è offrire la possibilità alla comunità di poter avere una Scuola Sociale presente in ogni quartiere. In questa realtà poter trattare tutte quelle materie che non vengono trattate a scuola.
In conclusione il lavoro è tanto, ma non deve preoccuparci. Dobbiamo però metterci in moto. Iniziare. Ci aspetta un lavoro importantissimo. Abbiamo un appuntamento con la vita, forse l’appuntamento più importante di tutta la nostra storia. Non dobbiamo dunque avere paura. Deve invece ispirarci poiché ci viene concessa un’occasione unica. Quella di cambiare la storia, la nostra storia. Quella di poter iniziare a studiare materie che sono ben più importanti di quelle che abbiamo studiato sino ad ora, senza ovviamente tralasciare quelle che stiamo trattando ma integrandole. Per poterlo fare è fondamentale che ognuno di noi, genitori, insegnanti, educatori abbiano iniziato la loro personale rieducazione.
È una provocazione lo so, ma è in atto un’urgenza. È un’emergenza d’amore.
Daniele Andrea Pulciani