DISCESA E RISALITA DAGLI INFERI.  

Un capodanno davvero insolito quello che abbiamo vissuto ieri, forse uno dei più surreali che abbia mai visto. Una sorta di viaggio nell’oltre tomba, nel regno dei morti.

A fare da cornice, a un momento già di per sé travagliato come quello attuale, ci si è messa anche una nebbia fittissima. Almeno qui su Roma. Mai visto in tanti anni un capodanno del genere.

Tuttavia non lasciando mai nulla al caso ho subito pensato che la nebbia di ieri, che non era certamente “la nebbia sugli irti colli”, è stata e può essere un segnale molto importante per ognuno tanto da rendermi subito consapevole che stesse succedendo qualcosa di insolito, al punto da rendere inutili i fuochi d’artificio.

Una scena davvero incredibile se leggiamo la simbologia “fuoco d’artificio” = “luce”. Luce dal “cielo”.

Da diverse testimonianze che mi stanno arrivando in queste ore sembra che la stessa cosa sia accaduta in tante altre zone della provincia di Roma, sino alla Sardegna. Mai si era vista una nebbia simile. Soprattutto nella notte di capodanno.

Dato tuttavia che le coincidenze non esistono cerchierò di andare per gradi e svelare, scoprire qual è il significato che ha la nebbia, significato simbolico, unendo tuttavia anche quelle speculazioni riguardo le scie chimiche del tutto probabile visto che stamattina mia madre, per non sapere ne leggere e ne scrivere, la prima cosa che mi ha detto è stata proprio di aver visto passare due arei sopra casa nostra che lasciavano strane scie nell’aria.

Come sempre a pensar male ci si azzecca. Ma non solo.

Voglio infatti condividere con te che nelle ultime settimane è avvenuto un fenomeno “comunicativo” sceso dal cielo che ho poi compreso essere un “canto”, conosciuto come “Il canto del cielo”. Un canto soave della presenza di Dio e delle Civiltà interstellari sopra di noi. Te ne parlo per la prima volta in questo articolo perchè alla luce degli eventi di ieri tutto mi torna più chiaro e come sappiamo il linguaggio di Dio è sia matematica, filosofia, che suoni, vibrazioni e per risvegliare una umanità addormentata uno dei processi più pratici che accadano è quando Dio ci manda i suoi messaggi sotto forma di vibrazioni, di energie sottili che hanno lo scopo di raggiungere il nostro cuore, la nostra coscienza, il sentire interiore e permetterci di comunicare con l’Altissimo, ovvero con noi stessi. Quindi è del tutto probabile che alla luce di questi eventi ci sia stato “qualcuno” che volesse interferire con questa comunicazione.

E’ del tutto probabile dunque che per arrestare questo “canto dal cielo” si sia voluto agire proprio sui metalli ferrosi e pesanti. Penso che non faccia una piega. Questa è stata almeno la mia esperienza.

Detto ciò prepariamoci dunque a questo breve viaggio alla scoperta della nebbia e dei giochetti che avvengo alle nostre spalle. Mi auguro di poter sintetizzare il tutto per dare un messaggio il più chiaro possibile anche a chi in queste ore si sente smarrito e vuole capire meglio i suoi turbamenti e in che modo la stessa può esserci di aiuto per interpretare il momento che stiamo vivendo e, soprattutto, capire cosa sta accadendo alle nostre vite. Cosa la vita ci sta chiedendo.

Cosa significa la nebbia.

La nebbia simboleggia l’incertezza, una sorta di zona intermedia posta tra il reale e l’irreale. Nella mitologia celtica ricopriva la parte della Terra ai confini tra il mondo abitato e le isole dell’aldilà. Nella mitologia nordica colmava il buio funereo e gelato della regione polare.

Niflheimr, patria delle nebbie, è l’espressione mitico-simbolica che definisce i territori inaccessibili all’uomo. Su queste terre Hel, regina degli inferi, regnava sugli uomini morti che non erano stati scelti dalle Valchirie come guerrieri di Odino.

Nella poetica dell’estremo Oriente la nebbia è generalmente il simbolo dell’autunno e di quegli stati d’animo contrassegnati da un particolare turbamento interiore nei quali possono manifestarsi gli spiriti. Nelle favole europee la nebbia è spesso considerata come un fenomeno legato alle attività del bollire, del fermentare, del filare o di altre azioni caratteristiche di gnomi e streghe.

Quindi simboleggia l’incertezza dell’uomo nei confronti del futuro e dell’aldilà che può essere dissipata solo dall’illuminazione e rappresenta anche il viaggio alchemico dell’anima dalle tenebre alla luce.  

La nebbia dunque corrisponde a una visione “non chiara” della realtà, a qualcosa che ci oscura la vista, a qualcosa che nel nostro percorso, nel nostro cammino non c’è ben chiaro capire o ben chiaro conoscere. Un pò come la selva oscura.

Nella mitologia nordica infatti la dea Hel era la dea del nascosto, chiamata la dea della morte. Veniva riconosciuta come un campo in cui venivano raccolte le anime, anime che non avevano ben chiara l’idea di dove andare e allora si dice che la dea Hel accogliesse queste anime nel suo regno perché dovevano fare un percorso, dovessero, dopo la vita, attraversare un portale nel quale avrebbero dovuto passare vicino ad una belva feroce e nel caso in cui non avessero avuto paura di attraversare sarebbero entrate in un portale attraverso un ponte d’oro in modo tale da poter arrivare dall’altra parte e poter di nuovo creare la loro evoluzione quindi poi reincarnarsi un’altra volta.

La nebbia dunque non è altro che la creazione simbolica della dea Hel che si dice che si manifestava nella realtà attraverso la visione “non chiara” per fare in modo di poterci fare delle domande, porci delle domande ed elevare la nostra coscienza in quella che è la nostra realtà.

Quindi la nebbia che vediamo e ciò che è accaduto ieri a Roma ha questo significato simbolico interiore. Davvero suggestivo il fatto che sia accaduto proprio nella notte di fine anno e inizio anno, quasi proprio a voler preannunciare un “passaggio” di cambiamento in cui prima bisogna “scendere negli inferi”, come fece Dante, Enea, Ercole e poi risalire alla luce. .

In poche parole è come se fossimo in un limbo e non sapessimo ancora dove andare e per riuscirci dobbiamo elevare la nostra coscienza ponendo delle domande su noi stessi, su chi siamo, cosa vogliamo e dove vogliamo andare e farlo senza paura.

Scopo di tutto ciò è passare e andare oltre, entrare nel nostro “paradigma interiore” e risolverlo. E’ il nostro portale energetico. Superare la belva feroce, il guardiano della soglia, che richiama l’ultima delle 12 fatiche di Ercole (spero che sia davvero l’ultima) in cui affrontare e sconfigge il terribile cane a tre teste a guardia dell’Ade. Dopo una lotta estenuante compiuta senz’armi, Ercole riuscì a sottomettere lo spaventoso mostro e portarlo vivo a Micene.

Quindi si tratta a tutti gli effetti di una sfida, la nostra in chiave personale e collettiva, l’ultima leggendo e interpretando gli eventi che probabilmente siamo chiamati ad affrontare prima di oltrepassare e andare nell’al di là, nella luce, in quello che può essere conosciuto come il mondo straordinario, il mondo degli spiriti.

Un po’ come fecero i più grandi eroi: Ercole, Enea, Ulisse, Teseo, Orfeo, Dante. Un viaggio nell’oltre tomba, nella profondità dell’inconscio umano alla scoperta di se stessi e del proprio viaggio iniziatico in cui mantenere alta la fiducia.

Ovviamente in questo percorso stanno emergendo tutti quei “turbamenti” dell’animo umano, presenti nell’inconscio collettivo e individuale per un futuro incerto, non chiaro, che portano alla luce tutto ciò che va visto e vissuto per prendere coscienza e liberarci del vecchio, del passato, del nostro falso sé.

Un percorso che ci permette il passaggio “ponte” da una vita all’altra, da un mondo all’altro, nel quale attualmente si trova l’umanità (e noi) in attesa di una “illuminazione”, di un faro, di una luce che indichi la strada. Di un “cocchiere”, traghettatore, il Caronte appunto, che ci aiuti ad attraversare l’oscurità e andare oltre.

“Oltre” naturalmente significa poter confidare in noi stessi, nelle nostre capacità, risorse, strumenti, potenzialità. Uno dei lavori più importanti infatti che condivido spesso è il recupero del “valore umano”, della conoscenza del valore umano, quel valore assoluto che vede l’uomo tornare a essere Re del proprio Regno portando avanti ovviamente un lavoro alchemico di trasmutazione.

In tutto questo il tentativo di un sistema di impedire che ciò accade spruzzando sulle nostre teste tutte quelle polveri che appesantiscono o cercano di appesantire l’elevazione energetica e spirituale dell’umanità e tenerla sotto questo strato di metalli ferrosi che appesantiscono l’aria e che creano appunto una nebbia capace di oscurare la visione della vita, di vederci chiaro.

Quindi è davvero incredibile il processo in atto che ci vede da una parte lottare con la belva feroce in rispetto dei più antichi archetipi della narrazione umana e dall’altra parte contro un potere che ben conoscendo la nostra caratura ed elevazione (potenzialità) spirituale agisce per mantenere alto il loro livello di controllo e basso il nostro potere trasmutativo.

In questo tuttavia ravvedo il solito tentativo di chi è davvero spacciato e non sa più che fare perchè volenti o non volenti il processo in atto di trasformazione è in arrestabile. A maggior ragione se seguiamo anche la narrazione del mito. Siamo nella profondità dell’oscurità e stiamo affrontando l’ultima sfida prima di tornare alla luce.

Esiste dunque una via di salvezza?

Si certo che esiste e voglio a tale riguardo, anche in riferimento alla simbologia della nebbia e del ponte d’oro, del portale, oltrepassato il quale comincia una nuova fase evolutiva, ricordare a chi non lo sapesse o a chi desiderasse saperlo che nel 2017 ricevetti un messaggio dal cielo che mi indicava la via di salvezza all’umanità.

Voglio parlartene perché proprio ieri, in un giorno per noi molto grigio, nebbia a parte, quasi dal nulla, una persona a me semi sconosciuta mi è stata di grande aiuto nel ricordarmi quale fosse la mia missione chiedendomi se avessi un messaggio che stavo portando. Un messaggio nella vita.

Gli ho risposto di si. Si ce l’ho, anche se è dalla maggior parte delle persone ancora ignorato. Del resto non ci fidiamo più neanche di noi stessi figurati se ci fidassimo anche di quei messaggi di salvezza che arrivano dagli uomini anche se Dio continua a mandare all’umanità per aiutarla in fasi di passaggio come queste. Tuttavia il messaggio che mi è stato dato recita testuali parole:

“Una visione illuminata della vita sul piano spirituale salverà l’umanità”.  

Era il 2017 quando lo ricevetti e doveva ancora accadere tutto quello che stiamo vivendo oggi, ma da quel giorno non ho mai smesso di pensare che lo stesso potesse essere di aiuto a quanti oggi si trovano smarriti, turbati, senza una visione chiara, confermata proprio dalla nebbia, che esiste una via, un passaggio, un ponte d’oro oltrepassato il quale siamo nell’al di là, ovvero entriamo nel mondo straordinario della vita. Nel nuovo mondo.

Un mondo ovviamente più spirituale, fatto di conoscenza, di rispetto e valori umani che emergono proprio a fronte della tribolazione, del dolore, una sfida che sta vivendo l’umanità, una sfida contrassegnata dal caos creativo, quel caos dal quale nascerà un nuovo ordine. Nascerà un nuovo uomo rinnovato nel cuore, nello spirito, nel corpo, nella mente.

Noi siamo esattamente in questo punto.

Siamo in quella terra di confine, quel limbo, in cui molti di noi si sentono smarriti e non sanno che fare, che strada prendere. Questo tuttavia fa parte del processo stesso di trasmutazione, trasformazione che abbiamo scelto di vivere grazie al quale e trovato il coraggio di oltrepassare il ponte e affrontare la belva feroce, una visione illuminata della vita sul piano spirituale si aprirà dinnanzi a noi.

Cosa significa allatto pratico?

Vuol dire vivere seguendo lo spirito, vivere seguendo il cuore, vivere seguendo l’anima. Spiritualizzare la materia attraverso l’elevazione del nostro stato di coscienza e quindi poter dirigere la nostra attenzione verso azioni più vere, autentiche e rispettose dell’uomo, del suo valore umano, grazie al quale far scomparire (dalla faccia della terra) l’ipocrisia, l’inganno, la disonestà, tutto ciò che è falso e aprirci finalmente a una vita in cui mettere a nudo noi stessi, in maniera innocente, pura, consapevole, semplice.

Ecco dunque la strada che sto percorrendo e il messaggio che sto portando.

Il mio scopo è solo quello di diffondere questo messaggio, di aprire una via, una via di speranza, di fiducia, che poi è interiore e farlo però con la certezza, con la fede, con la forza, che la salvezza dell’umanità ci sarà e che sarà proprio data da una rinnovata visione della vita, una visione che nasce nel momento in cui l’uomo stesso si rinnova nel cuore e nello spirito.

Una visione illuminata che sta unendo l’uomo a se stesso e alla propria anima, ecco lo scopo dei turbamenti, portarci dentro di noi fino a unirci alla nostra anima, ridefinendo anche i paradigmi spirituali più alti e ridefinendo la visione spirituale che l’uomo ha oggi di se stesso e di Dio, incluso il crollo di tutti gli “altarini” e idolatrie.

in tutto questo dobbiamo essere davvero “grati” al “potere” per tutto quello che sta facendo perchè ci sta “spingendo” esattamente entro di noi. Ci sta spingendo li dove non saremmo mai andati o ci saremmo riuscito in molte decine di anni. Invece l’evoluzione che stiamo vivendo visto la sua velocità dimostra questo grande, grandissimo lavoro di evoluzione spirituale in un lasso di tempo davvero breve.

Ecco allora che alla luce di queste riflessioni la nebbia si dirada “e l’immensità si apre intorno a noi, al di là del limite degli occhi tuoi , nasce il sentimento, nasce in mezzo al pianto, e s’innalza altissimo e va, e vola sulle accuse della gente, a tutti i suoi retaggi indifferente, sorretto da un anelito d’amore, di vero amore”. (Lucio Battisti)

Si, esatto, perché è e sarà l’amore che ci salverà.

Un po’ come sta accadendo proprio in queste prime ore di luce del mattino del nuovo anno con un sole davvero stupendo a riscaldare il nostro cuore e illuminare la nostra vita.

E come ho scritto proprio ieri: “Il Sole è Tutto”.

Buon 2022

“Dall’oscurità alla luce”.

Daniele Pulciani

 

 

 

 

 

 

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