SAI AMARE TUO FIGLIO?

SAPPIAMO DAVVERO AMARE I NOSTRI FIGLI?

“Dal caso di Bibbiano, alla Banca dell’Amore, a un progetto che fa ben sperare”.

I bambini hanno bisogno di essere amati. Hanno bisogno di amore. Ma quanti sono oggi i genitori che sanno davvero amare, che sono consapevoli? Quante le persone che si sanno amare veramente? E’ possibile affermare, in una società che non educa all’amore, di saper amare il proprio figlio quando non si è capaci o non si riesce neanche ad amare se stessi? Abbiamo idea di cosa significhi veramente amare un figlio, una persona, e qual è l’impatto nella sua vita del non amore? È possibile affermare che se una persona non sa amare se stessa lo sa invece fare per i propri figli? “Ti amo” solo perché ti ho messo al mondo?

Inoltre, i matrimoni svolti negli ultimi 50 anni, quanti di questi sono nati da un vero atto di amore, e quanti da un amore di circostanza dettato dalla cultura, dalla famiglia, dalla società, dal “tempo”? E, dei matrimoni oggi ancora in essere, quanti sono i genitori che ancora si amano e quanti quelli in cui l’amore è finito da tempo? I figli nati da matrimoni che non sono nati da un atto di amore non sono forse anch’essi nati senza “amore”? Come fa un genitore ad amare il proprio figlio se non sa amare se stesso? In ultimo, i figli che non sono stati amati sanno amare i loro genitori? Due adolescenti che non sono stati amati o che hanno genitori che non si amano sapranno amare e amarsi? Se due genitori non si amano più, i loro figli come impareranno ad amare? Chi lo insegnerà a loro?

IMPARIAMO AD AMARE

Amare i propri figli, come amare i propri genitori, è un atto d’amore che nasce dal cuore come risposta all’amore che si è ricevuto. Per saper amare bisogna essere amati. Se non si è ricevuto amore si può sempre imparare ad amare perché è un gesto che nasce dall’apertura del cuore e come tale universale.

Tutti possiamo imparare ad amare.

Tuttavia è giunto il momento di avere una riprova sociale riguardo la nostra capacità di saper amare, come responsabilità e consapevolezza, ad iniziare dalle relazioni sentimentali, dai matrimoni e, soprattutto, prima di decidere di dare al mondo un figlio bisogna sapere se siamo consapevoli di cosa significa amare e prepararci alla genitorialità.

Si perché purtroppo, ci sono ancora tanti, troppi genitori inconsapevoli che fanno figli per motivazioni ben diverse da un atto d’amore o non pienamente consapevoli e contrariamente a quanto si possa pensare sono la maggioranza.

“È arrivato il momento di dare dei nipotini ai nonni”, “O lo faccio adesso o non lo faccio più”, “A questo punto gli regalo un fratellino”, “Dai su regalagli una sorellina”; “Ma che fai lo lasci da solo”, “Come un figlio unico?”, “Meglio farlo subito cosi non ci penso più, mi sono tolto il pensiero” (il secondo figlio), “Ho facciamo un figlio o ci lasciamo”, “Facciamo un altro figlio così rinvigoriamo il matrimonio” e via dicendo.

Fa pensare che avere figli è un atto egoistico. E forse lo è.

Nessuno che dice invece “ho voglia di dare (regalare) alla vita un figlio, farlo crescere nell’amore, perché lo amo e ho voglia di amare”.

Troppe infatti, le separazioni, troppe i matrimoni in cui non c’è amore, troppi ancora i matrimoni nati dallo stereotipo sociale, dal bisogno di essere amati, da “l’unione fa la forza” quando si è del tutto o quasi incompleti a livello individuale. Troppi i figli parcheggiati.

Risultato, troppi i bambini che crescono senza amore e saper amare perché non c’è nessuno che glielo insegna, e chi dovrebbe “insegnarlo” lo tradisce e a nulla servono i regali di Natale. Sta di fatto che non c’è nessuno che dona amore. Fatto salvo per le dovute eccezioni. Sembra che nella società non c’è nessuno che possa insegnare ad amare, almeno cosi si crede.

Sarebbe interessante scoprire quanto siamo capaci di amarci e farlo magari con un “censimento” dando vita alla Banca dell’Amore.

Scopriremmo che la causa di una società con tutti i noti problemi che sappiamo è la mancanza d’amore. E se non c’è amore in una famiglia, perché non c’è amore tra genitori, non può esserci nella società, la cosa non va meglio neanche a scuola. Anche li non si insegna mica ad amare e non ci sono insegnanti capaci a farlo.

Adesso però, una cosa mi è chiara. Capisco perché tutti vanno in cerca di “amore”.

Scherzi a parte il tema è davvero importante. Viviamo in una società che non si ama e che non educa all’amore, ma ognuno di noi ha la responsabilità di sapere se sa amare, se ama davvero i propri figli e se, in qualità di figlio, ama i propri genitori oltre, naturalmente, a essere onesto con se stesso e sapere se si sta amando o meno perché tutto nasce da qui.

Dalla nostra capacità di saperci amare.

Questo articolo ha un doppio scopo. Il primo è sensibilizzare un tema davvero urgete riguardo l’assenza dell’amore nella nostra vita e nella società e come lo stesso influisca nella vita dei nostri figli, sulle future generazioni.

Dobbiamo infatti sapere che la mancanza di amore genera adulti che non sanno amare, che generano a loro volta bambini non amati che da adulti genereranno bambini non amati e così via.

Bisogna spezzare questa catena!!!!

Questo è uno degli obiettivi di Accademia del Cuore.

In secondo luogo è per attivarci a livello individuale e collettivo riguardo l’insegnamento dell’amore stesso ad oggi riservato esclusivamente alle religioni. Ognuno di noi ha la possibilità e responsabilità di sapere se si sta amando e se non è così attivarsi con un percorso di studio, un percorso di aiuto, una ricerca personale.

L’aspetto che duole è che ad oggi, quando si parla di amore, non è che abbiamo le idee molto chiare. Di cosa stiamo parlando? Dell’amor proprio, dell’autostima, la fiducia in se stessi, oppure stiamo parlando di un amore relazionale, sentimentale, oppure ancora di un amore assoluto, divino, di fede o cammino spirituale?

In questo caso partiamo dalla base.

Partiamo dal sapere che l’amore che possiamo donare agli altri è un amore che stiamo dando a noi stessi e che non è possibile dare nulla agli altri che non abbiamo dato prima a noi stessi. Subito “dopo”, ma basterebbe questo per avere davanti a sé un percorso più o meno lungo, si aprono possibili scenari in cui man a mano che portiamo amore nella nostra vita lo portiamo anche nella vita degli altri, nel modo di pensare e sentire la vita, nella comunicazione, nelle relazioni quale diretta conseguenza.

Per iniziare ad amare i nostri figli, i bambini, impariamo ad attivare il chakra del cuore, lavorando su noi stessi. E’ dall’apertura del cuore che nasce l’amore perché è questo che ci fa essere capaci di amare.

Quando il nostro cuore è aperto!!

Iniziamo subito. Ci aspetta un 2020 molto intenso e ricco di iniziative.

Buone feste e buon 2020

Daniele Pulciani

Accademia del Cuore

 

I bambini ci stanno guardando.

Ps: questo tema è urgente perché è in atto una vera strage degli innocenti, a partire dal caso di Bibbiamo, sino al silenzio che ritroviamo dentro ogni famiglia dove non si sa neanche se si sta consumando o meno un dramma o un atto d’amore, ed è quindi da qui che bisogna intervenire per attivarci nel 2020 con attività di sensibilizzazione e promozione di eventi e incontri a sostegno dei genitori, degli insegnanti, delle scuole, del territorio.

Ricordo a tutti che in atto un progetto per le scuole, le famiglie, gli insegnanti “Cambiare la Scuola x Cambiare il Mondo” ed è possibile contattare Accademia del Cuore per organizzare eventi di presentazione e sensibilizzazione.

 

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