LAVORARE SUL CUORE

“Si vede bene solo con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.

Antoine de Saint-Exupéry

Il cuore è cinquemila volte più potente del cervello. A livello elettromagnetico crea un campo energetico che può arrivare a oltre tre metri dal nostro corpo. È il primo organo a formarsi dopo il nostro concepimento e l’ultima cosa di cui ci prendiamo cura nella vita.

Dobbiamo lavorare sul Chakra del cuore.

Attorno a questo chakra ruotano tutte le funzioni fisiche ed energetiche dell’uomo. Rappresenta il punto di unione e di transizione di tutti i Chakra inferiori e superiori. È collegato al centro del petto poiché il cuore è considerato la sede dello Spirito e il centro da cui nascono le emozioni umane, in particolare l’amore. Nel cuore vive la scintilla divina che c’è dentro ognuno di noi. Qui vi è la nostra natura illuminata, il nostro Sé Superiore. Questo Chakra è considerato la porta di accesso dell’anima dalla quale partono i sentimenti come l’amore incondizionato, la pace interiore, la compassione, la gratitudine e la sofferenza emotiva. Lavorare sul Chakra del cuore è importantissimo perché significa prendersi cura di se stessi. Amarsi. È la condizione preliminare ed essenziale per amare. Sia che si tratti di amare un’altra persona che di amare ogni forma di vita. L’Amore è un sentimento essenziale per raggiungere il benessere spirituale, emotivo e fisico. Vivere senza amore non ha senso. Tutti noi abbiamo bisogno di amore, di amarci e di amare. La parola sanscrita che definisce il Chakra del cuore è Anahata, che vuol dire “suono non colpito, non danneggiato”. L’apertura di questo Chakra ci consente di stabilire legami intimi e profondi con gli altri, la natura, il mondo, l’universo. La parola sanscrita Anahata significa anche libertà di scelta. Per lavorare sul Chakra del cuore dobbiamo aprirci all’amore. Con volontà e passione. Desiderare e ricercare la pace interiore. Allontanare da noi ogni forma di distrazione e di disturbo. Di interferenza. Ricercare il creativo, il vitale, l’armonia, la diversità.

Il cuore non ama essere tradito. Essere offeso. Il cuore non ama essere trascurato. Non ama che gli si menta. Non ama essere ferito. Il cuore non ama essere usato. Non ama essere lasciato solo. Il cuore ha una “mente”, intelligenza, una forma di pensiero evoluta. Il cuore vive. Non viene “educato e formato” a crescere come la mente eppure, vive autonomamente. Sembra che abbia una sua indipendenza ed esistenza separata dalla vita. Se esiste un “organo” del nostro corpo più trascurato, quello è il cuore.

Lavorare sul proprio cuore significa seguirlo. Vuol dire sperimentare con coraggio dove ci vuole portare. Per farlo è fondamentale che l’uomo si liberi dalla mente e dai suoi pensieri. Inizi a seguire solo ciò che sente e avverte dentro di sé, con fiducia e senza avere paura, consapevole che, anche se dovesse sbagliare, deve ricercare il significato dell’esperienza, del messaggio in esso custodito. Il dolore, una delusione, una malattia, provare sofferenza non vanno considerati come un fallimento o un danno, ma una “lezione” che ha scelto l’anima. È nel disagio che l’uomo si sente spinto a cambiare. Si tratta di una precisa volontà dell’anima che spinge ad agire nella direzione della guarigione e purificazione, della crescita e dell’evoluzione. Ognuno di noi percorre la propria vita come un viaggio. Quello che non sappiamo è che noi abbiamo un’anima che ha una cono-scienza, una propria intelligenza. Noi non siamo solo esseri umani. Ciò che pensiamo e crediamo con la mente non è la stessa cosa di ciò che sa l’anima. Per lavorare sul cuore l’uomo deve lasciar andare il passato e ogni cosa che lo lega mentalmente a esso. Spesso, questo lavoro, prevede che una persona interrompa ogni legame che lo fa soffrire, lavori inutili e umilianti, relazioni dannose. Il lavoro sul cuore è un cammino che può durare tutta la vita.

Spiritualità e coscienza. Amore e amor proprio. L’uomo riscopre antiche vie da seguire ispirato dalla consapevolezza della propria ricerca di armonia ed equilibrio. Pace e ordine. Lavorare sul cuore significa dedicare tempo e spazio a se stessi, all’ascolto, alla ricerca e allo studio di ciò che sentiamo e proviamo dentro di noi e del nostro mondo emozionale. Sensibile.

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