LA MORTE VISTA CON GLI OCCHI DELL’ANIMA

“Udii allora una voce potente che usciva dal trono: “Ecco la dimora di Dio tra gli uomini!” “Egli dimorerà tra di loro ed essi saranno suo popolo ed Egli sarà il “Dio-con-loro”. “E tergerà ogni lacrima dai loro occhi: non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno perché le cose di prima sono passate”.

(Apocalisse o Rivelazione 21:3,4)

Ti Immagini come sarebbe la vita senza più la paura della morte o del dolore e della sofferenza? Ti immagini come cambierebbe se sapessimo, con certezza “scientifica”, che la morte è solo un cambio dimensionale e non la fine? Pensa se una tale notizia fosse diffusa a tutta l’umanità.

La vita cambierebbe radicalmente e ogni cosa sarebbe vissuta in maniera differente. Come, del resto, scritto nell’Apocalisse di Giovanni. E’ proprio questo di cui parlano le sacre scritture.

Molte persone credono che la vita continui anche dopo la morte e ne hanno la ferma convinzione ma non solo perché spinti da una fede. Quella di cui ti voglio parlare è, infatti, molto di più di una fede. Senza nulla togliere alla gioia e alla speranza che dona la fede, ciò di cui ti voglio parlare tocca anche la scienza, la spiritualità, la psicologia, la medicina, la biologia, sino alla metafisica, il trascendentale e i viaggi nel cosmo.

In questo articolo ti parlo soprattutto della possibilità di poter iniziare a riconsiderare il dolore da lutto e cominciare invece a essere pieni di gioia e infinito stupore.

Certo, lo so, detta così per qualcuno potrebbe sembrare assurda come affermazione perché potrebbe far pensare che io sia felice alla notizia della morte di una persona o che la morte vada presa alla leggera, ma in realtà non è niente di tutto questo anche se di “felicità” sempre si sta parlando.

Parlo di sapere che con la morte la vita dell’anima di una persona è appena ri-iniziata, o meglio, ricominciata secondo il ciclo delle reincarnazioni delle vite, esattamente così come fa una foglia, una pianta o un albero. La morte del resto non rappresenta altro che un cambio di dimensione.

Tuttavia, oltre a ciò, voglio parlarti di alcuni esempi concreti di come, grazie anche alle mie ricerche e agli studi di tanti esperti, oggi possiamo davvero comprendere il significato della morte e la “bellezza” in essa contenuta, riconoscere in che modo dove c’è la morte, in realtà, c’è vita .. e che vita! Come tutto ciò ci può aiutare sia a smettere di soffrire, di piangere di dolore e invece iniziare a essere grati e pieni di gioia. Di stupore.

Se non lo hai visto, ti consiglio di vedere il Film “Collateral Beauty” (La bellezza collaterale).

NUOVE INFORMAZIONI. NUOVE VERITÀ.

Dobbiamo essere infinitamente grati per il passaggio di una persona nella nostra vita e nel mondo. Questa è la prima premessa. A partire dai nostri genitori, figli, amici, parenti, conoscenti, sino all’ultimo essere umano presente sulla faccia della terra. Gratitudine e gioia.

Questo è il modo in cui mi sento che andrebbe celebrato un funerale e sicuramente sarà quello che chiederò che avvenga per me.

Tuttavia, oggi, voglio parlarti di come la morte non esiste e di come possiamo iniziare a vederla con gli occhi dell’anima, essere o iniziare a essere ragionevolmente consapevoli che la morte non esiste perché noi siamo Anime eterne. Siamo esseri meravigliosi.

Come diceva Sant Agostino nella sua preghiera “la morte è niente”… “Sono solo passato dall’altra parte”.

Chiaramente, non c’è nulla di certo e di ufficialmente confermato o riconosciuto dalla scienza tradizionale o dalla religione cattolica. Ne tanto meno troverai qualcuno che potrà comprendere nel profondo cosa significhi esattamente la morte. Chi è del resto colui che lo può affermare con certezza? Le uniche esperienza che conosciamo sono infatti quelle delle persone che hanno vissuto la pre-morte.

Tuttavia, sono sicuro che sarai sorpreso di scoprire quante cose esistono che non conosciamo e, comprese meglio, possono davvero aiutarci ad avere una nuova visione della vita ben differente rispetto a quella che abbiamo ora. Una visione illuminata.

Nel farlo, voglio dirti che il mio obiettivo e aiutare quante più persone possibile ad avere una visione della vita che doni maggiore fiducia e speranza e che riempi il cuore di gioia. Di stupore.

Pensa a quanta sofferenza potremmo risparmiarci se sapessimo che i nostri antenati non sono mai morti, che un parente o un genitore o il lutto della “perdita” di un figlio non avviene come crediamo. Basterebbe questo per avere una nuova e rinnovata fiducia nei confronti della vita, degli eventi e di noi stessi.

Se cambia, infatti, la visione della vita, cambi anche il modo di viverla e crederla.

Sarebbe davvero magnifico.

Non si avrebbe più paura e la morte verrebbe vista come un saluto, un abbraccio, un arrivederci perché saremmo capaci di fare e di avere una esperienza del tutto eccezionale. Non solo lacrime di dolore, bensì di gioia e gratitudine, di incredibile stupore, sollievo. Solo un arrivederci. Solo amore, gratitudine e gioia.

Il concetto di morte dunque verrebbe così ridisegnato totalmente come quello della vita stessa. Voglio per questo condividere con te il mio pensiero e la mia personale esperienza. Cosa mi è successo.

LA MORTE NON ESISTE

La morte non esiste e ciò che ti racconto fa parte della mia personale esperienza. Aiuterà tante persone a elaborare il lutto in maniera del tutto nuova sia a livello psicologico, umano, etico, filosofico, emotivo, fisico, mistico, teologico, ma anche terapeutico.

Il mio contributo a un tema così delicato arriva dalla recente scomparsa di una ragazza e vuole avvicinare quanto più persone possibili a comprendere che ciò che crediamo essere una fine in verità è solo un saluto. Un nuovo inizio.

Lo faccio partendo da ciò che ho vissuto personalmente e sto vivendo dopo la scomparsa di Claudia a soli 28 anni.

Tutto ciò, serve per comprendere che “eliminare” la sofferenza non vuol dire banalizzarla o essere superficiali, ma bensì dargli il giusto valore. È rendere invece onore alla stessa e all’anima della persona scomparsa, consapevoli del vero valore e che tutto ciò può essere trasformato in gratitudine, profondità, consapevolezza, speranza, maggiore sensibilità, amore.

Mentre la sofferenza, per come la intendiamo e viviamo ora, che ci paralizza, a volte uccide, altre volte porta una persona verso la disperazione con gravi ripercussioni, verrebbe rivaluta quale esperienza evolutiva. Di crescita interiore e spirituale.

La sofferenza va vissuta in maniera del tutto nuova sia a livello psicologico, che spirituale ed esistenziale. Deve essere considerata  una presa di coscienza. Questo è il mio sentire ed è anche frutto di una esperienza personale che ho potuto vedere e sentire con gli occhi dell’Anima.

Questo è il messaggio che Claudia mi ha lasciato.

“Nell’atto della morte bisogna sapere che il defunto apre una porta con il mondo ultraterreno e ne esercita una influenza nella nostra vita. Ciò che spesso viene vissuto in termini di sofferenza o disperazione è uno stato di coscienza non ordinario il quale,una volta accolto e ascoltato, portato a sé, trasforma l’esperienza del lutto in una esperienza mistica, di elevazione spirituale dell’esistenza dell’aldilà grazie al defunto.

La morte (lutto) è dunque il punto più vicino in cui possiamo avvicinarci con la dimensione ultraterrena e trascendentale della vita (aldilà).Un portale energetico.

Quando una persona muore e la sua anima si distacca dal corpo apre un portale energetico, ovvero crea un onte di collegamento tra il mondo materiale e il mondo trascendentale e chi si trova nelle vicinanze e vivere non sa esattamente che in realtà sta vivendo all’interno di un “campo magnetico” aperto dall’anima nel suo passaggio nell’aldilà.

Ecco perché spesso i sintomi che si provano quando una persona cara muore sembrano essere simili alla morte, come se si stesse morendo o come se ci si stesse strappando qualcosa da dentro. E’ una forza energetica attrattiva quella che avvertiamo.

Significa saper vivere la “morte” rimanendo vivi, ben consapevoli che non stiamo vivendo la morte in se e per se, bensì solo una sua manifestazione dimensionale. Siamo a ridosso della “porta” che conduce l’uomo nell’aldilà.

Ti rendi conto di quale tipo di energia passa in questo “punto”?

Tutta l’energia concentrata in quell’area viene così emanata e percepita perché noi siamo sia anime che campi energetici. È il punto più vicino che possiamo toccare da vivi e sentire riguardo alla vita ultraterrena ed è una esperienza meravigliosa.

La sofferenza dunque, percepita e vissuta con dolore, si trasforma in consapevole bellezza così come raccontato nel film “Collateral beauty”. È come un distacco da noi stessi, è come se una parte di noi volesse andare nell’aldilà, ma in realtà stiamo vivendo una esperienza “spirituale” della vita.

Vista con gli occhi dell’anima non esiste pertanto nessun abbandono, nessuna separazione, nessun dolore. Lo stesso viene vissuto e percepito da noi che in effetti rimaniamo in questa dimensione, ma essendo anche noi parte dell’universo, essendo anche noi delle anime ne percepiamo tutti gli effetti. Quasi a sentire il “desiderio” di andare li dove è la vita. Quella vera.

In questo momento, se stai vivendo un lutto, sappi che tutto ciò che stai provando, visto dagli occhi dell’anima, sentiti con l’intensità del cuore, ti stanno portando a fare un’esperienza davvero incredibile anche se avverti tanto dolore.

In effetti è proprio il “vuoto” che percepisci che definisce il valore della morte e il valore della persona cara nella tua vita. Un dolore che sei chiamata/o a colmare con l’amore per la persona cara stessa. Ovviamente lasciandola andare. Lasciandovi liberi.

E’ un’esperienza davvero intima e piena di profondità, speranza, dolcezza, tenerezza, gratitudine, gioia quella di cui ti parlo. Questa è un nuovo modo di intendere la morte che mi auguro che presto possa essere condivisa e riconosciuta da tutti.

Perché dove c’è la “morte” c’è anche l’amore e dove si trova l’amore c’è vita!”

Un caro saluto!

Daniele Pulciani

PS: Ciao Claudia!! Questo è grazie a te e al tuo magnifico contributo alle nostre vite.

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