ESSERE TE STESSO E’ LA COSA PIU’ PREZIOSA AL MONDO

Viviamo in una galera mascherata da società civile in cui, se sei te stesso, “sei pericoloso” perché essere se stessi significa anche esseri veri, liberi e la libertà fa paura mentre la verità, fa male.

Due delle più importanti parole della nostra vita sono state così boicottate dall’averle identificate una con il male e l’altra con la paura cosicché tutti vivono nel “dolore” e nella “paura”. Che gioco meraviglioso è questo mondo.

Tutto invece dovrebbe tendere all’esatto opposto. Al bene e all’amore.

“La verità vi renderà liberi” disse Gesù ed è davvero un concetto quanto mai attuale. All’atto pratico significa che la verità, per il suo potere salvifico, fa così bene perché contiene uno dei principi più importanti della vita: la libertà. E la libertà è amore.

Se durante la rivoluzione francese abbiamo conosciuto il motto “uguaglianza, fratellanza, libertà, oggi possiamo certamente parlare di “Verità, Libertà e Amore” come i tre nuovi valori universali. Ecco allora che esseri se stessi diventa davvero un’impresa sociale in una società in cui “il male” e la “paura” sono travestiti da verità e libertà. È fondamentale aprire gli occhi.

Facciamo ordine.

Quando siamo liberi e possiamo esprimere noi stessi, siamo anche capaci di amare, di rispettarci e di aiutarci. La verità non fa “male” fa bene, il dolore che proviamo quando qualcosa di vero viene svelato o quando scopriamo una menzogna è solo una risposta, a volte molto intensa, di come la verità a vari livelli, mentale-emozionale-fisico- spirituale, purifica e disinfetta tutta quella parte di illusione e di manipolazione di cui siamo stati ignari e “vittime carnefici”. 

Stiamo davvero vivendo nella paura è questo che ci fa male.  Stiamo avendo paura di vivere perché ci stiamo rendendo conto di essere in una galera e poco contano tutte le belle parole che ci ripetiamo ogni giorno per motivarci o darci fiducia. C’è una parte di verità che deve emergere per essere sanata ed è quella che ci vede, come cittadini di una nazione, esseri umani di un pianeta, ai lavori forzati.

Da cosa lo possiamo capire? Anche dalle pubblicità.

Prendi ad esempio la reclame della Wind che va in onda in televisione, quella in cui un arrestato Ravazzi si trova in tribunale davanti al giudice che lo condanna ai “giga forzati” espressione che rimanda al concetto della “connessione” forzata a internet  a tutti i costi. Anche se per molti può sembrare una pubblicità divertente, in realtà, il messaggio è piuttosto simbolico. Tutto si svolge in un tribunale, c’è un giudice, un imputato, quindi un arrestato,e una condanna. Visto i tempi che stiamo vivendo, dove passiamo più tempo connessi a internet (in galera) che non con noi stessi, dove ci vendono giga illimitati a tutto spiano, tutto fa pensare che più siamo connessi e meglio è.

Perché? Perché così ci stanno svuotando il cervello.

È chiaro che la verità fa male, lo fa perché la verità ci rende liberi, ma per esseri liberi bisogna essere anche forti. La risposta più comune a una notizia del genere, in cui è possibile rendersi “coscienti” di essere davvero usati e sfruttati, oltre che ingannati e manipolati, è quella di mettere la testa sotto la sabbia come fa lo struzzo per non vedere e non sentire. In questo modo evitiamo di dover cambiare o di agire in quella direzione. È lo “sforzo” infatti che ci fa provare dolore.

Inoltre, all’ultimo Festival di Sanremo, il titolo della canzone vincitrice è proprio Soldi di Mahmood e nonostante qualcuno, lo stesso autore, abbia attribuito il significato della canzone alla propria esperienza famigliare e adolescenziale con il padre, in realtà, parla di come “la galera travestita da società civile” ci stia spellando i soldi a più non posso. Sotto ogni forma, soprattutto per il costo della “connessione” internet.

Questo processo di meccanizzazione cerebrale sta portando i cervelli a spegnersi, a svuotarsi in maniera irreversibile, cosicché ad ogni nuovo stimolo, l’uomo reagisce con una risposta automatica come un robottino. In questo modo tutte le nostre funzioni più sane, come ad esempio la capacità di discernimento, il libero pensiero, vengono ridotte drasticamente diminuendo in questo modo le nostre capacità emozionali. È un evidente tentativo di manipolazione di controllo delle masse, anche attraverso slogan pubblicitari.

Se andate invece in un centro Tim, trovate un’altra pubblicità che parla davvero chiaro: “Tutti matti per il Mate”, nuovo modello di telefonino. In questo caso, a essere “decifrata” come tendenziosa, è la parola “Tutti matti” e hanno proprio ragione. Non solo ci prendono in giro, ma li paghiamo anche per farlo.

Ecco che essere te stesso è davvero fondamentale in quest’epoca perché è più che opportuno sapere in che modo discernere la verità dall’illusione e se lo sai fare correttamente, non solo sviluppi una intelligenza straordinaria, ma ti accorgi che intorno a te, ogni cosa è stata costruita e progettata per renderci degli schiavi, in qualche modo complotta contro le persone, nel senso che crea avversità, eccessiva burocratizzazione, meccanismi frenetici e ripetitivi, lunghe code, persone esauste e stremate, disoccupazione e povertà. Dell’amore e della libertà sembra che non ce ne sia più traccia, ma le cose in realtà stanno per cambiare.

Cosa fare?

Dobbiamo tornare all’essenziale. La storia ci può insegnare davvero molto. E’ fondamentale ribellarci, disobbedire, ricordandoci che è vietato morire. Non siamo di fronte a una rivoluzione in stile francese, siamo chiamati a molto di più. Uno sforzo davvero faraonico ci attende. Quello di cambiare noi stessi e di liberarci da ogni forma di sfruttamento sapendo che è dallo stato di bisogno che vengono poi progettate le offerte “pubblicitarie”. Va fatto con eleganza, con classe, continuando, smascherando un po’ per volta quelle finte verità dietro alle quali si celano gli inganni del nostro tempo. Serve tornare all’essenziale e a coltivare le proprie passioni. Siamo davvero arrivati al punto di non ritorno e per salvarci possiamo (solo) essere noi stessi, continuare a credere in noi stessi e in quello che amiamo fare. Questo ci aiuterà e ci nutrirà di fronte ogni ostacolo.

Daniele Andrea Pulciani

 

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